Dopo che l’OMS ha reso note le 12 famiglie di batteri immuni agli antibiotici il Ministero della Salute lancia il monito: «Fronteggiare l’emergenza con un Piano nazionale che sarà pronto in primavera»
Una lista di 12 famiglie di batteri pericolosi resistenti agli antibiotici. Ecco l’elenco stilato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che sostiene l’urgente necessità di combattere questi patogeni prioritari, incentivando la ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci efficaci. L’antibiotico-resistenza è una grande minaccia per la salute pubblica mondiale e proprio in quest’ottica, il Ministero della Salute annuncia un nuovo Piano Nazionale concepito ‘ad hoc’ che dovrebbe vedere luce in primavera.
«Questo è un tema globale inserito nell’agenda del G7» spiega il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin in occasione degli ‘Stati generali sulla meningite’, organizzati a Roma dalla Simit, Società italiana di malattie infettive e tropicali.
«Abbiamo lavorato con la Direzione Generale Prevenzione per realizzare il primo Piano Nazionale sulla resistenza agli antibiotici o ai batteri multi-resistenti, è stato un lavoro molto approfondito fatto con delle ispezioni accurate e delle analisi sul campo prossime ad essere rese note». «Io stessa – continua il Ministro – ho già in precedenza portato il tema all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni nelle Commissioni degli assessori alla salute, chiedendo che venisse messo in cima all’agenda di tutti coloro che hanno competenza a riguardo. Si tratta di un piano ad ampio spettro che affronta vari temi, primo fra tutti il tema della messa in sicurezza delle strutture ospedaliere, quindi maggiore consapevolezza dei meccanismi di disinfettazione degli ospedali, delle sale operatorie e degli ausili operativi».
Inoltre, il secondo aspetto posto all’attenzione delle istituzioni è stato «il consumo degli antibiotici e quindi una campagna che diffonda la consapevolezza dell’utilizzo responsabile dei farmaci – dichiara la Lorenzin -. Ci sono aree del territorio dove il consumo è nella norma europea altre zone invece dove c’è un iper-consumo di antibiotici. Inoltre, anche da parte dei medici, è fondamentale che ci sia prescrizione dell’antibiotico quando ce n’è necessità». Il corollario di tutte queste disposizioni è l’urgenza di incentivare la ricerca che «permetta di intercettare il tipo di antibiotico efficace su quel tipo di patologia, su quel tipo di batterio e quindi di poter agire in modo mirato» spiega il Ministro.
L’antibiotico-resistenza è un allarme a livello mondiale, «Questo è innegabile – prosegue la Lorenzin – dobbiamo fare bene i conti anche a casa nostra e superare difficoltà di frammentazione, infatti abbiamo ospedali in assoluta sicurezza che utilizzano il massimo delle tecnologie disponibili, mentre altri sono piuttosto carenti. Dobbiamo procedere con un’azione sinergica a livello nazionale coinvolgendo tutti gli attori che giocano un ruolo. Fondamentale in quest’ottica è la formazione personale, ogni medico deve essere preparato, inoltre un importante ruolo lo gioca anche il coinvolgimento delle associazioni e dei pazienti. I pazienti in particolar modo, devono capire che l’autoterapia è un metodo pericoloso, bisogna affidarsi ai medici. Per raggiungere tutti questi obiettivi, abbiamo avviato un’azione preparatoria durata più di un anno, su cui sono state fatte molte ispezioni e indagini, adesso bisogna fare un programma che durerà parecchi anni e che pensiamo sia inevitabile».
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