Il presidente del COCI e membro del Comitato Scientifico di Sanità in-Formazione spiega ai nostri microfoni gli obiettivi del percorso intrapreso con l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare: «Fondamentale fare “massa critica” con tutti i Paesi membri e migliorare la preparazione di medici e dentisti»
Educazione, tecnologie avanzate e creazione di una “massa critica” che coinvolga tutte le realtà europee che fanno parte della filiera alimentare. È da questi tre punti che passa una nuova e più completa ricerca di sinergie e consapevolezza verso una questione di fondamentale importanza per i cittadini di tutta Europa: la sicurezza alimentare. «L’alimentazione è alla base di tutto – spiega ai nostri microfoni il professore Franco Riva, membro del Comitato Scientifico del Provider n.2506 Sanità In-Formazione e membro permanente dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) –, così come lo sono cultura e benessere. Il progetto che, insieme ad altri esperti come il dottor Marco Ancora, stiamo sviluppando in questi mesi mira proprio a questo: creare un’unione di tutte le realtà europee, sia di chi produce sia di chi poi è chiamato a mettere in pratica questi strumenti».
In che modo? «Educando e formando», appunto. E non solo i cittadini e i pazienti, che sono poi i veri, ultimi utilizzatori di queste pratiche virtuose, ma anche, soprattutto e prima di tutti chi è chiamato a diffondere loro conoscenza teorica e applicazioni concrete: i medici. «La medicina – spiega ancora ai nostri microfoni il professor Riva, che ricopre anche la carica di presidente del Cenacolo Odontostomatologico del Centro Italia (COCI) – non è solo un ‘prodotto’, una cura successiva, ma anche una pratica che dà prima di tutto salute, ed è per questo che vogliamo dare una formazione adeguata a medici e dentisti. Per questo, insomma, vogliamo aiutarli a migliorare».
Strategica in questo progetto è la figura dell’EFSA. Si tratta di un’agenzia europea finanziata dall’Ue ma che opera in maniera indipendente dalla Commissione, dal Parlamento e dagli Stati membri. Istituita nel 2002 a seguito di una serie di crisi alimentari che si sono verificate verso la fine degli anni ’90, l’EFSA è nata ai sensi del regolamento 178/2002 della legislazione alimentare generale, la quale ha creato un sistema europeo di sicurezza alimentare in cui la responsabilità di valutare i rischi e quella di gestirli sono tenute separate. Tra i suoi compiti, in qualità di organismo incaricato della valutazione del rischio, l’EFSA elabora pareri scientifici e consulenza che fanno da supporto alla legislazione e alle politiche europee in tema di catena alimentare. Il suo ambito di competenza comprende: sicurezza degli alimenti e dei mangimi; nutrizione umana; salute e benessere degli animali; protezione e salute delle piante.
Il progetto dunque è ambizioso e vedrà l’adesione di nuovi Paesi nei prossimi mesi. L’occasione per parlarne è stata infatti offerta dall’incontro Italia-Finlandia, organizzato di recente dalla Segreteria Nazionale della Confederazione Italiana di Unione delle Professioni Intellettuali (CIU) di Roma. La CIU è membro da oltre vent’anni del Comitato Economico e Sociale Europeo di Bruxelles (CESE), organo consultivo dell’Unione Europea che raccoglie i rappresentanti delle Organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori e di altri importanti gruppi di interesse diverso. Per la sua composizione, in sostanza, il CESE costituisce l’organizzazione di rappresentanza europea della globalità degli interessi della Società Civile. La conferenza di Roma fa dunque parte di un ciclo dedicato al rapporto tra l’Italia e i Paesi membri dell’Unione Europea ed arriva dopo analoghi incontri con Danimarca e Portogallo. «Oggi – conclude il professor Riva – incontriamo la Finlandia, che in questo momento è uno dei nostri partner più importanti nell’ambito delle tecnologie digitali, nonché una delle mete privilegiate da aziende straniere attirate dalla sicurezza di tutti i suoi prodotti. Ma sono ancora tanti i Paesi da incontrare…».