Lavoro e Professioni 17 Luglio 2017 11:35

Assemblee elettorali OMCeO Catania e Palermo, SIGM e AIM: «Convocazione in estate rischia d’inficiare quorum»

Giovani Medici (S.I.G.M.) e Associazione Italiana Medici (A.I.M.) sulle assemblee elettorali “estive” convocate dagli OMCeO di Catania e Palermo: «Iniziativa inopportuna che rischia di delegittimare tutta la Professione. La riforma degli Ordini dei medici e delle professioni sanitarie non è più derogabile. Il Parlamento non attenda oltre e intervenga urgentemente per cambiare e rinnovare l’istituzione ordinistica»

L’Associazione Italiana Giovani Medici (S.I.G.M.) e l’Associazione Italiana Medici (A.I.M.) puntano il dito contro le assemblee elettorali convocate in pieno periodo estivo dagli OMCeO di Catania e Palermo per il rinnovo dei Consigli Direttivi provinciali. Infatti, una nota dell’8 giugno 2017 a firma della competente Direzione generale del Ministero della Salute, con oggetto “Elezioni per il rinnovo degli Organi Direttivi degli Ordini e dei Collegi nel triennio 2018-2020”, indirizzata alla Federazione nazionale degli ordini dei medici e degli odontoiatri (FNOMCeO), aveva richiamato tutti gli OMCEO provinciali di «assicurare il corretto svolgimento delle elezioni per il rinnovo degli Organi Direttivi degli Ordini». A tal proposito, il Ministero della Salute, nell’esercizio dei propri poteri di vigilanza sugli enti in parola, ha inteso sottolineare l’importanza di creare i presupposti per il raggiungimento del quorum richiesto per la validità delle operazioni elettorali (pari ad almeno il 10% degli iscritti), che potrebbe essere inficiata dall’espletamento delle elezioni in concomitanza al periodo delle ferie estive, indicando quindi la finestra temporale compresa tra il 15 settembre e il 30 novembre 2017 quale periodo utile per la celebrazione delle Assemblee elettorali. Inoltre, il Ministero della Salute ha voluto riaffermare quanto già comunicato agli OMCeO in data 29 aprile 2011, ovvero che «le norme che disciplinano lo svolgimento delle elezioni – essendo poste a tutela del diritto dell’elettorato attivo e passivo – sono norme di natura inderogabile, dettate per assicurare la certezza delle votazioni e per garantire la libera espressione del voto da parte degli elettori iscritti agli albi professionali». Ed è quest’ultima affermazione quella di maggiore interesse per le possibili implicazioni in sede di eventuali contenziosi.

Tuttavia, disattendendo i richiami dell’ente vigilante, ma anche il buon senso, gli OMCeO provinciali di Catania e Palermo hanno fissato le elezioni per il rinnovo dei rispettivi consigli direttivi in seconda convocazione (quella “utile” per il possibile raggiungimento del quorum), nei giorni compresi tra il 15 e il 17 luglio (Catania) e il 22 e il 24 luglio (Palermo).

«Aldilà del raggiungimento o meno del quorum, si tratta certamente di un’iniziativa inopportuna in quanto, in punto di diritto, limita l’accesso al voto degli iscritti e, quindi, ne lede il diritto dell’esercizio dell’elettorato attivo e passivo. Luglio e agosto, com’è noto, rappresentano il mesi dell’anno dove maggiormente si concentrano le ferie programmate – dichiarano SIGM e AIM. – La volontà manifesta degli OMCeO in parola di “giocare d’anticipo” appare quantomeno irrispettosa nei confronti dei propri iscritti, facendo venire meno i presupposti per una gestione partecipativa di quella che, fino a prova contraria, resta la “casa” di tutti i medici e odontoiatri del territorio di riferimento» continuano le due Associazioni.

Particolare enfasi, inoltre, va posta sulla posizione dell’OMCeO provinciale di Palermo, ordine che documenta un bilancio tra i più consistenti (il bilancio previsionale 2017 prevede poste pari a circa 3,5 milioni di euro, ivi includendo anche introiti da enti pubblici) poiché gli iscritti verranno chiamati al voto senza che il bilancio consuntivo relativo all’esercizio finanziario 2016 sia stato sottoposto all’approvazione dell’assemblea degli iscritti. In altre parole, i consiglieri uscenti si apprestano a ripresentare la propria candidatura nei consigli direttivi senza essersi preventivamente sottoposti al giudizio degli iscritti nel merito della gestione dei contributi da questi versati all’Ordine in ossequio agli obblighi normativi vigenti.

In definitiva, a parere delle due Associazioni, in un momento in cui è in discussione in Parlamento un’opportuna e necessaria riforma dell’istituto ordinistico di riferimento per le professioni della sanità, tale iniziativa delegittima tutta la Professione medica e ne indebolisce le posizioni agli occhi del Legislatore. Peraltro, gli Ordini dei medici e degli odontoiatri rappresentano, probabilmente, l’unica tipologia di ente pubblico esistente in cui non è prevista limitazione alcuna sia nella durata del mandato delle cariche elettive, sia nel cumulo di cariche politiche, sindacali o di altra tipologia di rappresentanza, per non parlare, in ultimo, dell’attribuzione del ruolo di componenti il collegio dei revisori dei conti degli OMCeO a medici, e non ad esperti contabili, per di più identificati su base elettiva. Ricordiamo, inoltre, come alcuni OMCeO siciliani si siano contraddistinti, nel recente passato, per aver dato seguito a iniziative discutibili, tendenti alla creazione di fondazioni di diritto privato o di consorzi di servizi esterni, con ciò configurando i presupposti di un preoccupante  potenziale conflitto di intesse laddove gli OMCeO, enti pubblici non commerciali, sviluppassero attività commerciale per il tramite di tali soggetti terzi.

Per tali ragioni SIGM e AIM ritengono che la riforma degli Ordini dei medici e delle professioni sanitarie non è più derogabile. «Il Parlamento abbia il coraggio di intervenire urgentemente per cambiare e innovare l’istituto ordinistico, disciplinato da leggi lacunose, risalenti al periodo post-bellico, che, a tutt’oggi, consentono il consolidarsi di oligarchie professionali autoreferenziali e non pienamente rappresentative della Professione. Già in precedenti occasioni, e su altre vicende, abbiamo paventato il pericolo di una progressiva perdita di credibilità dell’istituzione ordinistica agli occhi dei propri iscritti e, più estesamente, agli occhi dei cittadini. Chi è chiamato a tutelare, attraverso gli OMCeO, la Professione medica da strumentalizzazioni e speculazioni, su tutte la persecuzione in sede legale degli operatori vittime di criticità organizzative e di sistema, deve porsi nelle condizioni di esprimere un’accountability riconoscibile e di farsi interprete di una gestione trasparente di istituzioni pubbliche agli occhi degli iscritti».

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