La validità di una polizza di colpa grave
Sono un ginecologo, dirigente sanitario del Ssn presso un’azienda ospedaliera, ed ho in corso una polizza di responsabilità professionale per la colpa grave. Ho ricevuto di recente una citazione, inviata per altro anche alla mia azienda, da una paziente che avevo operato e che afferma di aver subito un danno conseguente a tale intervento. Il mio Assicuratore, al quale avevo a mia volta presentato la denuncia di sinistro, ha rifiutato di costituirsi in giudizio affermando che, a termini di polizza, il caso non rappresenta un sinistro. Ma allora questa polizza a cosa serve?
La risposta dell’Assicuratore è corretta e legittima, tuttavia merita qualche spiegazione in più. Probabilmente Lei ha sottoscritto una polizza che copre esclusivamente la eventuale azione di rivalsa della sua Azienda o della Corte dei Conti per il recupero di quanto la P.A. abbia dovuto versare al danneggiato (ricordo, per completezza, che la gravità della colpa deve essere sentenziata dalla Corte dei Conti).
Il testo della sua polizza sicuramente definisce come “Sinistro” solo i casi di rivalsa dell’Azienda ospedaliera o della Corte dei Conti, mentre non definisce come sinistro la “richiesta di risarcimento” del terzo danneggiato. Per questo, il suo Assicuratore non si è preso carico della sua denuncia. Lei infatti non ha ricevuto né una richiesta di rivalsa dalla sua Azienda né un c.d. invito a dedurre da parte della Corte dei Conti. Questo non significa che Lei non sia in possesso di una valida copertura. Infatti, in questa fase del giudizio civile spetta alla sua Azienda ospedaliera l’obbligo di tutelarla, in forza delle norme di legge e del suo Contratto nazionale di Lavoro.
Al termine del giudizio civile (o comunque alla definizione del contenzioso civile), nel caso in cui la P.A. intendesse iniziare un’azione nei suoi confronti per il recupero di quanto versato al danneggiato, la sua polizza la tutelerà pienamente; il suo assicuratore Le garantirà l’assistenza legale nel giudizio presso la Corte dei Conti ed in caso di condanna si sostituirà a lei nel pagamento di quanto previsto in sentenza.
La sua polizza è quindi pienamente legittima, tuttavia non può essere assimilata, e quindi utilizzata, come una polizza di responsabilità civile professionale.
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