Il Presidente della Federazione è amareggiato: «Chi spiegherà a 10.000 medici che le loro speranze sono state infrante da un Ministro della Repubblica che non ha capito cosa bisognava fare? E chi lo farà tra cinque anni, quando, per l’esito di vecchi ricorsi e di nuovi aumenti negli accessi, saranno diventati più di 21.000?»
«Chi spiega a Bussetti che in Italia mancano gli specialisti e non i medici? C’è qualcuno nel Governo in grado di spiegare al Ministro dell’istruzione che gli ospedali chiudono, le liste di attesa si allungano, per la carenza di specialisti?». È amareggiato il presidente della FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) Filippo Anelli, a fronte della notizia della firma, da parte del Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, dei decreti che stabiliscono (al rialzo) il numero di posti a Medicina e Odontoiatria per l’anno accademico 2019-2020. Quelli per Medicina e Chirurgia sono infatti 11.568 (erano 9.779 lo scorso anno) e quelli per Odontoiatria sono 1.133 (erano 1.096).
«Chi spiegherà – chiede Anelli – ai 10.000 medici fermi nel limbo prodotto dall’ignavia della politica e in attesa dell’aumento delle borse di specializzazione che i loro sogni, le loro speranze sono state infrante da un Ministro della Repubblica che non ha capito che cosa bisognava fare? E chi lo farà tra cinque anni, quando, per l’esito di vecchi ricorsi e di nuovi aumenti negli accessi, saranno diventati più di 21.000?». Il riferimento del Presidente della FNOMCeO è ai tanti studenti entrati in sovrannumero negli ultimi anni in seguito ai ricorsi vinti per irregolarità riscontrate in fase di test di ammissione alla facoltà.
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«L’aumento del numero di posti per Medicina – spiega Anelli – aumenterà di conseguenza il numero dei medici laureati che rimarranno fermi in quel limbo frutto dell’incapacità politica di trovare soluzioni e renderà vano il meritorio tentativo di aumentare il numero delle borse, così come preannunciato dal Ministro Grillo».
«Ministro Bussetti – continua il presidente FNOMCeO –, nel nostro Servizio sanitario nazionale e negli ospedali mancano gli ortopedici, non i medici; i neurochirurghi, non i medici; i pediatri, non i medici; i cardiologi, non i medici; i generalisti, non i medici; gli anestesisti, non i medici!».
Per tutti questi motivi Anelli chiede al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte di «intervenire per salvare il nostro servizio sanitario nazionale. Si utilizzino quelle risorse individuate per aumentare il numero dei posti a medicina per finanziare le borse di specializzazione e della Medicina generale, e si ponga fine a una politica che, inseguendo il consenso effimero, non risolve i reali problemi del paese».