Lavoro e Professioni 8 Maggio 2023 14:35

Enpam, aumento Quota A: ecco perché in realtà è un vantaggio per gli iscritti

In base al sistema contributivo in vigore dal 2012, a contributi maggiori corrisponderà una pensione maggiore

Enpam, aumento Quota A: ecco perché in realtà è un vantaggio per gli iscritti

Il maxi pensionamento progressivo di questi ultimi anni ha avuto la conseguenza di imporre una riforma del contributo minimo di Quota A, che dal prossimo anno sarà incrementato. La revisione è stata ratificata, con 164 voti favorevoli e 6 contrari, durante l’Assemblea nazionale Enpam riunitasi lo scorso 29 aprile per l’approvazione del bilancio consuntivo 2022, e prevede, per quanto riguarda il versamento, una rivalutazione annua che dall’1,5% passa al 3% e che si sommerà al 100% del tasso d’inflazione invece che al 75 per cento%.

Le cause dell’aumento della Quota A

Come spiegato sulla pagina Enpam, le condizioni demografiche ed economiche che hanno indotto l’Enpam a rivedere gli importi del contributo minimo per tutti i medici e i dentisti sono state illustrate nel corso dell’Assemblea nazionale dello scorso novembre e comunicate a tutti gli iscritti attraverso il Giornale della previdenza dei medici e degli odontoiatri. Solo nell’ultimo anno i nuovi pensionati di Quota A sono stati 10.618, ed il numero totale di contribuenti attivi è diminuito di 3.148 camici bianchi. Una tendenza già consolidata negli ultimi anni, sottolinea ancora l’Enpam, caratterizzati dal massiccio e progressivo ricorso al pensionamento della generazione del baby-boom, che è stata solo in parte compensata dall’ingresso di nuove leve. Un dato importante riguarda anche la distribuzione anagrafica: se rispetto a 10 anni fa il numero dei contribuenti Enpam di Quota A è cresciuto del 3%, è vero anche che c’è stato un calo del 6% dei professionisti over 40, vale a dire coloro che versano il contributo di importo più alto.

Un tesoretto più ricco per il futuro (e tanti altri vantaggi)

Veniamo alle buone notizie: come ricorda Enpam, la Quota A non è una tassa ma un contributo che ogni professionista accantona formando un tesoretto previdenziale che aumenta in proporzione ai versamenti fatti. Per cui, in base al metodo contributivo, maggiori sono i contributi versati maggiore sarà la pensione. Di conseguenza, l’aumento della Quota A si potrà leggere come un maggior risparmio e non come una maggiore spesa. Fermo restando che i benefici della Quota A non riguardano solo la pensione, ma una serie di prerogative e prestazioni di welfare che vengono garantite a tutti gli iscritti senza costi aggiuntivi, tra cui mutui per i giovani, sussidi in caso di difficoltà o in caso di calamità naturali, assicurazione gratuita per long term care, e tanto altro.

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