Lorenzin è alla guida del Ministero dal 2013 con il Governo Letta. Confermata poi da Renzi, resta al Governo anche con la squadra di Gentiloni. Ecco le reazioni del mondo della sanità
Beatrice Lorenzin confermata alla guida del Dicastero della Salute. Il Ministro in questi anni ha fregiato la sua giacca di una serie di medaglie fra cui il Patto della Salute 2014-2016, il regolamento sull’eterologa con i nuovi trattamenti, la revisione dei Lea e il nuovo Piano Vaccini. Ecco le reazioni da parte del mondo della sanità.
Roberta Chersevani, presidente Fnomceo: «Nel difficile percorso a ostacoli che la Sanità deve affrontare in questo paese – ha spiegato in un comunicato – abbiamo evitato un ulteriore ostacolo perché il Ministro Lorenzin ben conosce insidie e punti di forza del cammino. Le riconosciamo partecipazione, disponibilità e competenza. Plaudiamo alla continuità per la sua riconferma, ed esprimiamo l’auspicio di poter lavorare altrettanto bene con il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, il nuovo Ministro del Miur, Valeria Fedeli, e il Governo tutto».
Soddisfazione per la conferma della Lorenzin anche da parte di CIMO il Sindacato dei Medici che per bocca del Presidente Nazionale Riccardo Cassi dichiara: «Adesso andiamo avanti con le questioni in sospeso. La conferma di Beatrice Lorenzin è un’ottima notizia per la sanità. Il Ministro nel suo precedente incarico si è impegnato nella difesa del SSN ed è riuscita a far approvare nella legge di bilancio l’aumento a 113 miliardi del FSN. La continuità consente di poter portare a conclusione una serie di questioni rimaste in sospeso, come i Lea, la legge sulla colpa professionale e quella sugli Ordini, l’art. 22 del Patto per la Salute, solo per ricordarne alcuni. E soprattutto a trovare soluzioni adeguate per il rinnovo del contratto di lavoro».
«Apprezziamo la scelta fatta dal premier Paolo Gentiloni di riconfermare al Dicastero della Salute l’onorevole Beatrice Lorenzin – afferma in una nota Federfarma, l’associazione che rappresenta oltre 16mila farmacie private -. Una persona competente, che unisce alla conoscenza del settore una innegabile passione e una spiccata sensibilità nei confronti dei problemi sociosanitari del Paese. Grazie all’esperienza maturata il Ministro Lorenzin potrà continuare ad operare a vantaggio della salute pubblica e condurre in porto provvedimenti importanti da lei fortemente promossi».
«Oggi – spiega invece in una nota Anaao – le condizioni di lavoro dei medici e dei dirigenti sanitari dipendenti del SSN, incompatibili con l’irrisorio incremento retributivo promesso dalla legge di bilancio, costituiscono un fattore limitante l’accesso alle cure ed incentivante la desertificazione professionale che ci attende nei prossimi anni. Urgente è stabilizzare i precari in attesa da oltre 10 anni, invisibili che prima di perdere speranza e futuro preferiscono cambiare Paese, e garantire ai giovani nuova occupazione, requisito fondamentale per stare in Europa e fare dei nuovi LEA una questione non nominalistica, mantenendo l’impegno di condurre in porto quella legge sulla sicurezza delle cure fermata all’ultimo miglio dalla frenesia referendaria e dalla crisi». «Presidente del Consiglio e Ministra sono avvisati – è la chiosa finale di Anaao – : l’ultima ruota del carro si è rotta».
«Il rimpasto governativo – spiega il Presidente Nazionale AAROI-EMAC, Alessandro Vergallo – non cambia gli interlocutori dei Medici del SSN. Il riconfermato Ministro alla Salute, Beatrice Lorenzin, nonostante le attese – e sebbene in diverse occasioni si sia resa disponibile al confronto con le OO.SS. mediche – nei fatti non è riuscita a rendere il lavoro dei medici una reale priorità nelle scelte strategiche dei due precedenti Governi, e per l’AAROI-EMAC si è rivelata un interlocutore “muto” sulle insufficienze di personale e sul caporalato che affliggono i settori nevralgici dell’anestesia, della rianimazione, dell’emergenza». «Di fronte ad un simile NON cambiamento – conclude la nota -, lo sciopero degli Anestesisti Rianimatori e dei Medici dell’Emergenza e dell’Area Critica acquista, se mai ci fosse stato bisogno di dimostrazione, un significato ancora più ampio. E’ arrivato il momento di alzare i toni di fronte a silenzi ormai non più tollerabili».