Lavoro e Professioni 6 Ottobre 2015 16:32

«Basta con le comiche, questi esami sono da annullare. Studenti legittimati a fare ricorso e chiedere risarcimenti»

Caos numero chiuso. Intervista ad Andrea Liberati, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Consiglio Regionale dell’Umbria

«Basta con le comiche, questi esami sono da annullare. Studenti legittimati a fare ricorso e chiedere risarcimenti»

Polemiche accese sui recenti test di accesso a medicina e sull’intero sistema del numero chiuso. A gettare benzina sul fuoco, all’avvicinarsi dei risultati definitivi, le innumerevoli irregolarità segnalate che non solo fanno vociferare di un annullamento della prova, ma minano alle fondamenta il criterio stesso di numero chiuso.


Un allarme diffuso in tutta Italia ma che ha preso voce in Umbria. Ce ne parla, ai microfoni di Sanità informazione, Andrea Liberati, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Consiglio Regionale dell’Umbria.

«A seguito dei test di accesso a medicina della scorsa settimana a Perugia – attacca Liberati –  siamo stati contattati da studenti che hanno voluto segnalare un’ anomalia: al momento della compilazione della scheda anagrafica in uscita, quindi alla consegna del test, non c’era alcun controllo sulle effettive identità di chi aveva redatto le prove. Gli stessi hanno poi notato tra i partecipanti al test numerose persone certamente non giovani. La percezione è stata di un’ assenza di controlli e verifiche, che del resto non erano neanche imposti dal relativo decreto ministeriale, e dalla presenza di effettivi elementi di manipolazioni del test: la presenza di così tante persone anziane non era giustificabile. Dopodiché – conclude il consigliere M5S – abbiamo ricevuto da diverse Regioni le stesse segnalazioni. E’ un problema serissimo in capo al ministero della Sanità, su cui ci si augura un intervento in tempi rapidi…»

Uno degli effetti collaterali di questa situazione sono i ricorsi: una strada sempre più battuta che permette ai ragazzi di entrare in soprannumero. Questo però va ad ingolfare le facoltà e crea problemi alla professione, dal momento i posti di lavoro sono sempre meno…
«Chi si sente defraudato è in un certo senso obbligato, col supporto di associazioni legittimate in tal senso, ad attivarsi e a pretendere un risarcimento. D’altra parte c’è anche un danno d’immagine all’università italiana tutta, perché la vera vittima di questa truffa e di questi giochetti è il nostro sistema accademico. Su questo occorre una riflessione attenta, per poter cambiare in meglio».

Lei ha ricevuto e continua a ricevere tante segnalazioni, migliaia quelle arrivate su numerochiuso.info . Ci si aspetta un’ondata di ricorsi … Come si risolve il problema?
«Credo che occorra un intervento diretto da parte del ministro e del Governo. Noi del Movimento 5 Stelle possiamo segnalare e denunciare, ma poi sta all’autorità del governo e della maggioranza dover dire basta. Basta con questo squallore, basta con le comiche. Se il nostro Paese vuole sedersi a pieno titolo nel consorzio occidentale deve comportarsi di conseguenza».

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