La misura, che prevede l’erogazione di 200 euro una tantum, è ora destinata anche ai professionisti senza partita Iva. Liuzzi (Anaao Assomed): «È un primo passo verso quel riconoscimento che attendiamo da tempo»
Buone notizie per i medici specializzandi. Il Governo ha infatti esteso a lavoratori autonomi e professionisti non titolari di partita Iva l’accesso all’indennità una tantum di 200 euro prevista dal decreto Aiuti includendo anche la vasta platea dei medici in formazione.
«La cosa positiva è che con questo bonus lo Stato non ci tratta più come studenti ma come professionisti che si stanno formando», sottolinea a Sanità Informazione Giammaria Liuzzi, responsabile nazionale giovani ANAAO ASSOMED.
La notizia è stata resa nota dopo che il decreto interministeriale firmato il 7 dicembre, dalla ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, e dal ministro delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, è stato registrato dalla Corte dei Conti. Si tratta di una boccata di ossigeno per gli specializzandi che vedono il loro trattamento economico fermo a 1650 euro per i primi due anni per poi aumentare leggermente dal terzo anno.
Si modifica così l’originaria previsione attuativa del decreto ministeriale del 19 agosto 2022, con cui si indicavano come beneficiari esclusivamente i lavoratori autonomi e i professionisti titolari di partita Iva. La misura aveva come obiettivo il contrasto al caro vita dovuto all’aumento dei costi dell’energia e all’aggravarsi della situazione internazionale.
Fino a qualche giorno fa gli specializzandi stavano aspettano le determinazioni del MEF per capire se la misura dei 200 euro una tantum avrebbe riguardato anche loro. Nel frattempo, l’ENPAM aveva annunciato che si sarebbe fatto carico di versare i 200 euro agli specializzandi. Ora invece non sarà più la cassa dei medici a versare l’assegno ma direttamente lo Stato.
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