L’attore Andrea Tidona ci racconta la sua esperienza sul set: «Ho capito quanto il ruolo del medico sia fondamentale non solo dal punto di vista scientifico ma anche umano. La serie tv getta luce sui malati di cancro e sensibilizza l’opinione pubblica»
Sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti dei malati di cancro, questo uno degli obiettivi di Braccialetti Rossi, la fiction della Rai che taglia il traguardo della 3° serie con 4 milioni 820 mila spettatori. Tratta dal libro dello scrittore spagnolo Albert Espinosa, la serie tv racconta le vicende dei Braccialetti Rossi, un gruppo di ragazzi ricoverati in ospedale che stringono amicizia e fondano un gruppo per sostenersi a vicenda. «Da parte del pubblico scatta un’emozione enorme, ed è proprio questa emozione che ha donato il successo alla fiction» racconta ai nostri microfoni Andrea Tidona che interpreta il dottor Alfredi nella serie.
«Il mio personaggio non è solo un medico, ma un uomo che ascolta, incoraggia e rappresenta un punto di riferimento per i suoi pazienti» spiega l’attore siciliano che racconta quanto la finzione si trasformi in realtà quando si trattano temi così delicati, «inevitabilmente subentra un coinvolgimento che spezza i meccanismi della finzione – prosegue – quando ci sei dentro ti rendi conto che la malattia, il dolore degli altri, la vita degli altri, entra nella tua e ti trasforma, ti cambia, ti regala un altro punto di vista».
Braccialetti Rossi ha saputo coniugare vicende di amore e di amicizia con la drammaticità di una malattia che purtroppo in alcuni casi non lascia scampo, soprattutto quando ad esserne colpiti sono pazienti giovani. «Braccialetti Rossi ha abbattuto delle barriere, ha saputo restituire la ‘normalità’ anche ai malati di tumore che hanno bisogno di vivere, di provare emozioni e combattere senza lasciarsi sopraffare» racconta Tidona che spiega inoltre quanto per gli stessi malati e per le loro famiglie la fiction abbia rappresentato un sostegno. «Abbiamo ricevuto tante email da parte di persone purtroppo afflitte dal cancro o legate affettivamente ai malati, ci hanno ringraziato perché abbiamo abolito dei tabù e gettato luce su quella realtà a cui molti non vogliono pensare».
«Indossando il camice bianco – prosegue l’attore – ho capito quanto il ruolo del medico sia importante non solo dal punto di vista scientifico, ma anche dal punto di vista umano. Il mio personaggio è un medico attento alle esigenze dei malati e oltre a curarli li supporta psicologicamente e aiuta le famiglie ad affrontare il dolore. I medici rappresentano una guida e insieme ai genitori devono fare squadra, soprattutto quando si tratta di giovani malati che hanno il diritto di vivere intensamente come tutti gli altri».
Per approfondire il tema dell’ospedalizzazione dei giovani pazienti: “Palle di Natale”: boom sul web della canzone dei ragazzi dell’Istituto Tumori
Braccialetti rossi, la Gallery della serie tv:
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