All’indomani dell’ennesima aggressione a due infermiere all’ospedale Cardarelli di Napoli, prosegue la campagna di sensibilizzazione del sindacato Nursing Up contro le aggressioni agli operatori sanitari con l’adesione di Eva Grimaldi, dopo Simona Ventura e gli attori Giorgio Colangeli, Michela Giraud e Massimiliano Vado. Già impegnata nella lotta per i diritti umani, e in particolare di […]
All’indomani dell’ennesima aggressione a due infermiere all’ospedale Cardarelli di Napoli, prosegue la campagna di sensibilizzazione del sindacato Nursing Up contro le aggressioni agli operatori sanitari con l’adesione di Eva Grimaldi, dopo Simona Ventura e gli attori Giorgio Colangeli, Michela Giraud e Massimiliano Vado. Già impegnata nella lotta per i diritti umani, e in particolare di quelli LGBT, l’attrice di cinema e popolare volto tv, recentemente vista su Rai1 in Tale e quale show, ha voluto lanciare anche lei sui social un accorato appello per dire no alla violenza.
“Nel nostro Paese un infermiere su dieci ha subito violenze sul lavoro e il 4% è stato minacciato con una pistola. Non si tratta solo di aggressioni fisiche – spiega nella clip la Grimaldi – ma anche verbali, subendo comportamenti umilianti e mortificanti. A lanciare l’allarme è stato il sindacato degli infermieri Nursing Up, diffondendo i dati dell’indagine condotta con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, per misurare a che livello di violenza siamo arrivati. Sono tremila i casi di aggressione, di cui solo milleduecento quelli denunciati”.
Per il sindacato degli infermieri Nursing Up, si tratta solo della punta dell’iceberg di un fenomeno che sta esplodendo, un tema di scottante attualità sul quale proprio oggi il ministro della Salute, Roberto Speranza, riunirà l’Osservatorio permanente per la garanzia della sicurezza e per la prevenzione degli episodi di violenza ai danni di tutti gli operatori sanitari. “Ma non basta un Osservatorio – interviene il presidente Nursing Up Antonio De Palma – né l’approvazione di un Ddl Antiviolenza che giudichiamo insufficiente in quanto non prevede la procedibilità d’ufficio. Chiediamo alle istituzioni che si dia una risposta immediata e decisa: non c’è più tempo da perdere perché la situazione sta precipitando di giorno in giorno”.
Dal 15 gennaio, stando a quanto annunciato dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, sono state attivate le telecamere sulle ambulanze in servizio nel territorio di Napoli e nei presidi ospedalieri verranno realizzati sistemi di videosorveglianza collegati con le forze dell’ordine, dopo una serie di episodi culminati con il sequestro di un’ambulanza con a bordo il personale del 118. “Ma l’emergenza riguarda tutto il territorio nazionale – attacca De Palma – sui giornali è un bollettino di guerra continuo che va da nord a sud del paese”. Nei giorni scorsi a Sassari è stato lanciato un petardo su un’ambulanza che è bruciata, mentre a Milano un soccorritore è stato preso a calci e pugni.
Per affrontare l’emergenza il Nursing Up ha approntato una serie di iniziative a sostegno degli infermieri ed è l’unico sindacato a garantire alle vittime di violenza l’assistenza legale gratuita per tutti gli iscritti, ai quali ha anche somministrato online una survey dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per misurare l’entità del fenomeno in Italia. Ma occorre anche operare al livello culturale un’inversione per fermare questa escalation drammatica, per questo il sindacato infermieristico ha ideato la campagna #noviolenzasuglinfermieri che prevede la diffusione di videomessaggi in rete di video di un minuto per la regia di Carolina Ielardi con personaggi del mondo dello spettacolo. Per sostenere questa battaglia di civiltà e dire no alle aggressioni, basta andare sul sito condividere la clip della campagna con lo slogan: “Aiutaci a curarti”.
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