L’ex ministro della Salute si dice preoccupata per la paralisi che ha colpito il Consorzio e ritiene che anche il Parlamento debba essere informato sulla riforma dell’Educazione continua in medicina
Un’interrogazione parlamentare per far luce su cosa sta accadendo in casa Cogeaps. Ad annunciarla è Beatrice Lorenzin, deputata del Partito democratico ed ex ministro della Salute, che vuole vederci chiaro sui motivi che, da diversi mesi, impediscono al Consorzio gestione anagrafica professioni sanitarie di stare al passo con l’aggiornamento delle posizioni di medici e professionisti sanitari relative all’acquisizione dei crediti formativi Ecm. Una paralisi del sistema causata, a quanto pare, dall’enorme numero di richieste pervenute negli ultimi mesi e che viene annoverata dalla Commissione nazionale Ecm tra le principali motivazioni che l’hanno spinta a prorogare di un anno il triennio formativo 2017-2019.
«Quello che sta accadendo ci preoccupa – ha detto la Lorenzin ai nostri microfoni – e presenterò quindi un’interrogazione formale al ministro della Salute Speranza per capire come si è mossa in questi mesi e cosa intende fare l’Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali). E poi – ha aggiunto l’Onorevole – vorrei un po’ più di chiarezza sul processo decisionale in corso che riguarda il futuro dell’Ecm».
Alla fine dello scorso anno infatti la Commissione nazionale che si occupa dell’Educazione continua in medicina ha deciso di intraprendere un percorso annuale di riforma dell’Ecm. «Non ne sappiamo molto di questo processo – ha dichiarato l’ex Ministro – quindi credo che il Parlamento debba essere informato di quanto sta avvenendo. D’altra parte ritengo che anche i provider, che sono i soggetti che effettivamente poi erogano la formazione, debbano sedere al tavolo per disegnare un progetto di riforma che abbia come obiettivo quello che auspichiamo tutti: che l’Ecm funzioni meglio».
Un tema, quello della formazione continua, che sta particolarmente a cuore alla Lorenzin, perché «la medicina cambia in continuazione ed è giusto e doveroso che chi opera sia sempre al passo delle innovazioni e delle nuove best practice». E le nuove tecnologie possono essere di grande aiuto per l’aggiornamento continuo dei medici: «Le simulazioni sono ormai alla base della formazione medica – ha commentato la Lorenzin – e la realtà aumentata consente di fare un ulteriore passo in avanti. Non soltanto nella formazione, ma anche nella terapia. Basti immaginare cosa accadrà nei prossimi mesi grazie al 5G: un medico o un operatore sanitario che si trovino in una città potranno essere presenti ad un intervento che viene fatto a migliaia di chilometri. Le distanze si annulleranno in tempo reale, e questo avrà delle ripercussioni molto importanti sulla formazione, consentendo a chiunque, ovunque si trovi, di avere accesso alla migliore formazione sanitaria possibile, e sul modo stesso di fare medicina. Renderebbe possibile l’accesso ai servizi di eccellenza e alle migliori risorse umane anche a chi si trova nelle aree rurali, nelle aree montane e, volendo spostare un po’ lo sguardo, anche nei Paesi del terzo mondo. Potrebbe essere una vera rivoluzione», conclude l’onorevole Lorenzin.
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