Intervista al ministro dell’Istruzione: «Nel bando garantiremo trasparenza per evitare un boom di ricorsi»
Perché la storia non si ripeta. E’ quasi un mantra ormai che aleggia tra le fila degli aspiranti specializzandi reduci dal pasticcio delle ultime prove per l’accesso alla formazione specialistica e in attesa del nuovo bando, che, si spera, porterà quella ventata di chiarezza e trasparenza da troppo tempo auspicata.
Intanto, però, una buona notizia, direttamente dalla Commissione Sanità del Senato: lo stanziamento di seimila nuove borse di studio per gli aspiranti specializzandi, annunciato dal ministro Giannini, che Sanità Informazione ha intervistato sul tema: “Un risultato eccezionale – commenta il ministro – ottenuto anche grazie al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Nell’arco di due anni abbiamo raddoppiato le chance, per chi si laurea in Medicina, di accedere alla formazione specialistica, previa, naturalmente, una selezione”.
Un impegno, quello del governo, sottolineato anche dal responsabile sanità per il PD, Federico Gelli, che recentemente ai nostri microfoni ha auspicato una migliore programmazione per il futuro, e finanziamenti che garantiscano stabilità al settore. Un intervento che, come dichiara anche il ministro Giannini, non dev’essere sporadico: “Da due anni il Governo sta mostrando una curva ascendente sul tema, a dimostrazione della serietà del percorso intrapreso. Una corretta programmazione – continua Giannini – implica un ripensamento dei criteri di fabbisogno, compito del Ministero della Salute, e successivamente l’intervento del Ministero dell’Istruzione per l’assegnazione dei posti”.
Giovani che protestano, flash mob in tutta Italia, interventi di sindacati e associazioni, tra cui quella di Consulcesi, che proprio nei giorni scorsi, in una lettera aperta al ministro Giannini, non solo sottolinea l’opportunità di un intervento legislativo mirato a risolvere una volta per tutte criticità che caratterizzano ormai da diversi anni i test, ma mette anche a disposizione la propria esperienza legale per verificare che il bando di concorso sia ispirato a criteri di trasparenza e meritocrazia, per evitare un boom di ricorsi. “Il bando innanzitutto aggiornerà e assegnerà il numero di posti. Stiamo inoltre lavorando – rassicura il Ministro – a che venga garantito un corretto espletamento delle prove, di cui si occuperanno le sedi universitarie secondo i regolamenti emanati lo scorso anno. L’appello tuttavia – conclude la Giannini – è anche ai candidati, perché non commettano infrazioni. Ognuno, insomma, si assuma le proprie responsabilità”.