Il quesito numero 16 troppo ambiguo, Ministero costretto ad assegnare un voto d’ufficio a tutti i partecipanti. Monta la rabbia dei candidati: «Graduatoria falsata». Associazioni universitarie e studi legali già in campo: in attesa delle graduatorie del 4 ottobre in arrivo migliaia di ricorsi.
Quesito annullato: voto d’ufficio (1.5) a tutti. Così il MIUR ha cercato di rimediare al nuovo “scivolone” sui test d’ammissione alle facoltà di Medicina e Chirurgia, considerando corrette tutte le risposte alla domanda numero 16. Confermate, dunque, le indiscrezioni del portale specializzato Skuola.net che aveva messo in evidenza come le varie opzioni proposte ai candidati potessero essere tutte valide anche in considerazione del fatto che la domanda, oscillando tra logica e statistica, potesse prestarsi a diverse interpretazioni. Come spesso accade in queste situazioni, però, la toppa è stata considerata peggio del buco. Così il salomonico intervento del Ministero dell’Istruzione ha finito per sollevare un polverone con gli studenti e le loro associazioni di riferimento scatenati sui social e pronti a far scendere in campo gli studi legali, mettendo in dubbio la regolarità della prova. L’opinione diffusa è che questa decisione abbia di fatto «falsato» la graduatoria finale, attesa per il 4 ottobre. In molti sono pronti ad azioni legali, come lo sportello virtuale www.numerochiuso.info, contestando la violazione dei principi sanciti nello stesso Bando ministeriale in termini di «imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione». Non va sottovalutato che potrebbero essere richiesti anche risarcimenti in denaro.
L’impressione è che si stia riproponendo quanto accaduto 2 anni fa con i test per l’accesso alle Scuole di specializzazione in Medicina, quando una serie di errori nella formulazione delle domande provocò un’ondata di ricorsi ed una conseguente riammissione in sovrannumero dei candidati esclusi. Una storia che potrebbe ripetersi, ma con numeri mastodontici ed ingestibili: lo scorso 6 settembre si sono presentati circa 63mila aspiranti medici in un concorso che metteva in palio poco più di 9 mila posti. Ancora una volta i tribunali potrebbero, dunque, sferrare un duro colpo al sistema del Numero chiuso, fortemente contestato, a maggior ragione, in un momento in cui il blocco del turnover accentua le problematiche legate alla carenza di personale.
La domanda annullata va a sommarsi alle numerose irregolarità già segnalate “a caldo” dagli studenti che spaziano dall’utilizzo di smartphone ed altri device a violazione dell’anonimato, errori nella compilazione dell’anagrafica ma anche numerosi altri comportamenti scorretti (uso di cancelleria diversa da quella fornita, mancato rispetto dei tempi di consegna) a riprova di disparità di controlli da parte delle commissioni nei 38 Atenei di tutta Italia in cui si è svolto il test di ammissione.
Insomma, come già segnalato in precedenza, la valanga di ricorsi da parte degli studenti che non riusciranno, loro malgrado, a superare il test diventa sempre più probabile.