Le OO.SS. FP CGIL MEDICI, CISL MEDICI, UIL FPL Area Sanità, CIMO ASMD, FESMED e FVM «rigettano il tentativo delle regioni di stravolgere una consolidata e confermata applicazione del contratto nazionale»
Si è tenuta presso l’ARAN, in piattaforma virtuale, una riunione per interpretazione autentica, richiesta dal Giudice Ordinario del lavoro di Rovigo, in merito ad un contenzioso che vede la locale Azienda sanitaria della Regione Veneto sostenere che i residui del fondo di posizione dei medici, dei veterinari e dei sanitari possano essere retribuiti quali “saldi di risultato” non già a valere per l’anno di competenza e a fronte degli obiettivi già raggiunti, ma solo dopo aver prestato nuovo lavoro a fronte di nuovi obiettivi.
«Nella presentazione fatta da Aran – scrivono in una nota le OO.SS. FP CGIL MEDICI, CISL MEDICI, UIL FPL Area Sanità, CIMO ASMD, FESMED e FVM – abbiamo appreso che questa posizione è incredibilmente condivisa anche dal Comitato di Settore (Regioni) che quindi, evidentemente, avrebbe impudentemente auspicato di poter trovare un accordo sul punto con le OO.SS. firmatarie dei contratti degli ultimi 20 anni».
«Al contrario – si legge ancora –, le stesse Regioni hanno sempre condiviso e sottoscritto proprio quei contratti che vigono nel tempo, consolidando oltre la lettera anche la prassi secondo cui: i residui in discussione costituiscono saldo di risultato da esaurirsi nell’anno contabile di competenza a fronte degli obiettivi già resi. Tanto è stato perciò rimarcato oggi da parte di tutte le OO.SS. presenti, come esplicita formalmente la dichiarazione a verbale depositata al termine della seduta».
Con questa dichiarazione le suddette OO.SS. hanno voluto «stigmatizzare il tentativo di ribaltare le regole contrattuali sottoscritte ed esprimere il loro totale dissenso rispetto ad una temeraria e disinvolta operazione tentata dall’Azienda sanitaria e incomprensibilmente sostenuta dalle Regioni, che inopinatamente contraddicono la loro condotta e manifestano l’intenzione di sottrarsi agli impegni sottoscritti ancora con il CCNL del 19 dicembre 2019. Le ragioni di merito del nostro dissenso – concludono – non hanno visto il diretto sostegno in detta sede da parte delle altre OO.SS. assenti che, tuttavia, col loro diniego hanno ritenuto irricevibile la proposta di interpretazione».
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