D’Autilia apre la presidenza CEOM puntando sulla sinergia con gli altri organismi continentali a guida tricolore
Aperto ufficialmente con la due giorni di Roma il nuovo corso, il CEOM ha cominciato ad affrontare i grandi temi della sanità internazionale. A guidare le danze nel prossimo triennio sarà l’Italia con la presidenza del Consiglio Europeo degli Ordini dei Medici affidata al dottor Nicolino D’Autilia.
E proprio quest’ultimo – prima di aprire i lavori del suo mandato – ha tenuto a sottolineare il ruolo di primo piano assunto dal nostro Paese grazie agli ottimi risultati raggiunti dal settore esteri della FNOMCeO. Nelle ultime settimane il dottor torinese Aldo Lupo ha assunto la guida dello UEMO (Medici di Famiglia europei) con un board interamente tricolore mentre il medico veneziano Salvatore Ramoscello è stato nominato vice-presidente della UEMS, l’Organizzazione continentale degli Specialisti. “Contiamo molto sulla collaborazione di tutte le istituzioni, perché credo che mettendo in moto le dovute sinergie si possano fare grandi cose”, ha affermato il presidente D’Autilia con la consapevolezza che l’Italia con i suoi professionisti possa guidare il processo di svolta che sta vivendo la categoria.
E tra le principali tematiche all’attenzione del CEOM è finita subito la questione della Rc professionale medica, con una novità interessante anticipata proprio dal presidente D’Autilia ai microfoni di Sanità Informazione: “Il Comitato Centrale della FNOMCeO ha emesso un bando europeo per un broker che individui la migliore assicurazione possibile per chi si iscrive al primo anno all’Ordine dei Medici. Un servizio che la FNOMCeO – ha spiegato – intende offrire ai nuovi iscritti, da implementare a seconda delle discipline esercitate”.
Altro tema caldo quello della formazione Ecm. Nella disputa tra sistema sanzionatorio e sistema premiale, D’Autilia non ha dubbi: “Ritengo la linea sanzionatoria ormai superata, a meno che non ci si trovi di fronte a casi eclatanti di assoluta mancanza di aggiornamento formativo. Viceversa, credo sia auspicabile prevedere un aspetto incentivante per chi si forma in maniera corretta”. Il presidente D’Autilia ha affrontato anche il tema della demografia medica. Dalla stragrande maggioranza dei rappresentanti dei Paesi rappresentati nel Consiglio europeo degli Ordini dei Medici sono infatti giunte sollecitazioni ad approfondire il caso della migrazione dei professionisti per evitare squilibri, che potrebbero ricadere sulla qualità dei livelli di assistenza. D’Autilia ha invitato in tal senso a riflettere “sui reali fabbisogni sanitari dei vari Paesi. In un momento storico in cui si è occupati a badare alla trasmigrazione dei cittadini europei – ha spiegato – è il caso di fare il punto sulla migrazione dei professionisti sanitari. Ed è importante creare le condizioni per individuare aree di maggiore o minore fabbisogno. In tal senso – ha concluso – le nuove tecnologie rappresentano un valido sostegno”.