Lavoro e Professioni 1 Agosto 2022 13:01

Chiuso per ferie? Rossetto (FLI): «La riabilitazione non può andare in vacanza»

La presidente della Federazione Logopedisti Italiani: «In estate non solo difficoltà di accesso ai servizi sanitari nazionali, ma anche di continuità di erogazione delle prestazioni in corso, riabilitazione compresa. Negare la terapia riabilitativa significa aggravare la condizione di malati gravi e cronici»

Prima una stagione invernale all’insegna di nuove e violente ondate di Covid-19, poi l’estate. Ecco che anche durante l’anno in corso il Sistema Sanitario Nazionale è messo a dura prova dalla carenza di personale. A farne le spese non sono solo i sanitari, spesso costretti a doppi e tripli turni per sopperire alle assenze dei colleghi, ma anche i pazienti, soprattutto se gravemente malati o affetti da patologie croniche.

In Italia i logopedisti sono meno della metà che nel resto d’Europa

«È ormai, e purtroppo, consueto che in estate ci siano delle difficoltà non solo di accesso ai servizi sanitari nazionali, ma anche di continuità delle prestazioni in corso – spiega Tiziana Rossetto, presidente della Federazione Logopedisti Italiani (FLI) -. In non pochi territori del nostro Paese, la stagione estiva coincide con l’interruzione dei percorsi riabilitativi, compresi quelli logopedici. La logopedia, purtroppo – aggiunge la presidente FLI – soffre di un’evidente carenza di professionisti durante tutto l’anno: se in Europa la media è di 40 logopedisti ogni 100 mila abitanti, in Italia questo rapporto scende a 16 ogni 100 mila».

Meno riabilitazione, più cure

La carenza o l’interruzione dei percorsi riabilitativi si ripercuote anche sull’assistenza ambulatoriale e ospedaliera. «Le condizioni e lo stato di salute generale dei pazienti a cui viene negata la terapia riabilitativa, anche solo per qualche settimana, e che invece ne necessiterebbero quotidianamente, peggiorano inevitabilmente – aggiunge Rossetto -. Non di rado, necessitano di cure, fino anche a ricoveri, che avrebbero potuto essere evitate semplicemente garantendo la continuità riabilitativa».

I piccoli pazienti non possono aspettare

Se per i pazienti già in trattamento la carenza di personale si traduce in un’interruzione, per coloro che non hanno ancora avviato il proprio percorso si trasforma una dilatazione ulteriore delle liste di attesa. «Un bambino che ha bisogno del supporto di una logopedista può dover attendere fino a 24 mesi per poter accedere ad un programma riabilitativo. Un tempo inaccettabile – dice la presidente FLI – se si considera che durante l’infanzia la tempestività degli interventi è cruciale affinché si possa ottenere la maggiore efficace. E non si tratta solo del linguaggio, come erroneamente e comunemente si crede. Il ruolo del logopedista è fondamentale anche per tutti i bambini che, a causa di patologie complesse, non hanno la possibilità di alimentarsi per via naturale e, di conseguenza, sono disfagici».

L’afasia dell’adulto

Oltre ai piccoli pazienti, ci sono anche alcuni di età adulta che possono necessitare di una terapia logopedica piuttosto tempestiva. «Incidenti stradali o sul lavoro, malattie croniche degenerative, traumi cranici possono essere causa di afasia, ovvero di un disturbo del linguaggio caratterizzato da un’alterazione della comprensione o dell’espressione delle parole o del non verbale. In questi casi c’è un’alterazione del funzionamento dei centri del linguaggio nella corteccia cerebrale che viene diagnosticata clinicamente, con esami neuropsicologici e neuroradiologici. La prognosi dipende sia dalla causa che dall’estensione della lesione, che dall’età del paziente. Pur in assenza di una terapia specifica la logoterapia può agevolare il recupero ed anche in questo caso – conclude Rossetto – il successo della riabilitazione è tanto più elevato quanto più precoce è l’intervento».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

Articoli correlati
La Sanità è diventata un bene di lusso, cresce l’impoverimento delle famiglie
Secondo il 19° Rapporto del CREA Sanità "al Ssn servono 15 miliardi per non aumentare il distacco dal resto dell’UE, personale carente e sottopagato. Rispetto ai partner EU, il nostro Paese investe meno nella Sanità, aumenta la spesa privata ed è a rischio l’equità del sistema". Digitalizzazione necessaria per le “nuove cronicità"
Medici e cittadini contro la deriva del Ssn: manifestazioni il 15 giugno nelle piazze e sciopero in vista
Fermare la deriva verso cui sta andando il nostro Servizio sanitario nazionale, con liste di attesa lunghissime per accedere alle prestazioni, personale medico e infermieristico allo stremo, contratti non rinnovati e risorse insufficienti per far fronte all’invecchiamento progressivo della nostra popolazione e dunque della crescente richiesta di cure per malattie croniche. E’ l’appello che arriva […]
SSN, Camera approva mozioni. Quartini (M5S): «Investire almeno il 10% della spesa sanitaria in prevenzione»
Il capogruppo pentastellato in commissione Affari sociali boccia le politiche sulla sanità del governo Meloni: «Continua definanziamento, almeno 8% del PIL vada a spesa sanitaria». E contesta il numero chiuso a Medicina
Diabete. Fand ai medici di famiglia: “Applicare la Nota 100 di Aifa”
I diabetologi denunciano la “mancata applicazione di quanto previsto in materia di compilazione del Piano Terapeutico da parte dei medici di medicina generale sul territorio sta provocando disagi ai pazienti” e invitano Fimmg e Simg a vigilare sui propri iscritti
di Redazione Sics
Sanità, Cittadini (Aiop): «SSN pilastro fondamentale, Governo lo tuteli»
Secondo la presidente Aiop Cittadini «oltre ai problemi strutturali che affliggono il sistema da anni, la pandemia, la guerra russo-ucraina e la crisi energetica stanno mettendo in grande difficoltà il SSN e più volte abbiamo evidenziato il pericolo che si debba ricorrere al blocco delle prestazioni sanitarie a causa del caro bollette e di una crisi che investe a catena l’intero indotto del settore»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...