Lavoro e Professioni 13 Giugno 2020 09:40

Cimo-Fesmed: «Mes o non mes, il SSN si salva solo con una strategia nazionale»

Secondo la federazione dei medici ospedalieri, il dibattito sui fondi per la sanità deve partire da un piano che metta al primo posto riforma del lavoro e professionalità

La federazione dei medici ospedalieri Cimo-Fesmed interviene sul ricorso o meno al Mes per i fondi in sanità. «Ultima chiamata per recuperare il nostro servizio sanitario – si legge in un comunicato – il vero problema non è il ricorso o meno al MES, quanto la necessità urgente, discriminante e univoca di affrontare la situazione con una strategia nazionale ben delineata, in cui partire dalla riorganizzazione del lavoro e delle strutture, non da finanziamenti a pioggia spesso avulsi dal sistema e utili solo ai fini propagandistici. La federazione dei medici ospedalieri – prosegue – ha da sempre stigmatizzato l’inadeguatezza del finanziamento del SSN ma, oggi, è fortemente preoccupata che l’utilizzo delle future risorse non siano funzionali ad un sistema che necessita di profondi cambiamenti e che il possibile ricorso al MES si trasformi nel solito “assalto alla diligenza” con sperpero disordinato di fondi pubblici».

LEGGI ANCHE: NUOVO GOVERNO, QUICI (CIMO-FESMED): «RIMETTA IN AGENDA LA SANITÀ E VALORIZZI IL MINISTERO DELLA SALUTE»

«Di cattedrali nel deserto siamo fin troppo pieni – commenta il Presidente Guido Quici – ed è questo il motivo per il quale il ricorso al MES preoccupa non poco perché, alla lunga, potrebbe rilevarsi strumento utile a pochi ma non certo ai cittadini e ai professionisti. Per valutare il rischio, basta osservare come politica e Istituzioni, ben consapevoli dei tagli lineari di questi anni e della fragilità del nostro SSN, hanno affrontato questa emergenza sanitaria con interventi non coordinati, affidandosi spesso alle indicazioni dei numerosi virologi, quelli autonomi e quelli di partito, quelli improvvisati e quelli dell’ultima ora. Abbiamo visto il blocco delle attività ordinarie, la trasformazione di settori o padiglioni ospedalieri in aree Covid e, poi, ingenti risorse per allestire, in fretta e furia, posti letto di terapie intensive: 25 mln per la struttura nella Fiera di Milano, 12 mln a Civitanova nelle Marche, 8 mln all’Ospedale del Mare, 13 mln per il Centro Nazionale di Terapia Intensiva di Modena. Ma non ha alcun senso prevedere una “esplosione” delle terapie intensive senza avere medici, o un manipolo di infermieri di quartiere senza “quartiere”».

«CIMO-FESMED – continua – richiama dunque Governo, Ministro della Salute e Governatori delle Regioni ad avere prima un’idea di quale sarà la sanità del futuro, intesa come serio impegno nella prevenzione e nella tutela della salute dei lavoratori, valorizzando la sanità del territorio finanziando i LEA, il Piano delle cronicità ed implementando un servizio sanitario proattivo e non di attesa; modernizzando le strutture ospedaliere a partire dall’edilizia, fino alle tecnologie proiettate verso l’intelligenza artificiale, rivedendo la governance dei processi a partire dal ruolo dei professionisti».

LEGGI ANCHE: QUICI (CIMO-FESMED): «RIVEDERE IL FINANZIAMENTO DI SSN E LEA, RIORGANIZZARE LA GESTIONE REGIONALIZZATA E RIFORMARE AL FORMAZIONE»

«La Federazione ritiene che – MES o non MES – il finanziamento del SSN non possa prescindere da due condizioni: un’organizzazione sanitaria con meno autonomia differenziata e più sostenibilità, per seguire le reali esigenze del cittadino di pari accessibilità alle cure, e una vera riforma del lavoro». «Una vera riforma della sanità italiana – sottolinea Quici – deve passare inevitabilmente attraverso una riforma del lavoro e, al pari di Ivan Cavicchi, ritengo che negli ultimi 40 anni la professione medica è stata prigioniera della burocrazia e della medicina amministrata, mentre la perdita del diritto ad una propria autonomia e specificità ha portato ad un livellamento tra i ruoli con inevitabili conflitti di competenze consentendo alla politica di turno di cavalcare l’una o l’altra professione a seconda delle convenienze. La pandemia ha poi definitivamente messo a nudo i pregi e i difetti del nostro servizio sanitario e gli interventi adottati dal Governo e dalle regioni hanno dimostrato i limiti di un’autonomia fin troppo differenziata, scomposta nell’utilizzo delle risorse. Tanto da meritare il richiamo dello stesso Presidente Mattarella a “evitare che conflitti e sovrapposizioni tra istituzioni possano creare inefficienze paralizzanti o aprire pericolose fratture nella società».

«Per non perdere “l’ultima occasione” di riforma del nostro SSN -conclude la federazione – CIMO-FESMED ritiene urgente  uscire dalle gabbie della burocrazia, lavorare affinché i contratti di lavoro diano non solo valore retributivo ma anche professionale, nell’ottica di una vera autonomia e specificità dei ruoli, e prevedere una nuova governance nella rappresentanza e rappresentatività, che veda assegnati al Ministero della Salute e alle regioni un ruolo di assoluta centralità nella definizione dei futuri contratti di lavoro sia per la sanità pubblica che convenzionata».

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

Articoli correlati
La Sanità è diventata un bene di lusso, cresce l’impoverimento delle famiglie
Secondo il 19° Rapporto del CREA Sanità "al Ssn servono 15 miliardi per non aumentare il distacco dal resto dell’UE, personale carente e sottopagato. Rispetto ai partner EU, il nostro Paese investe meno nella Sanità, aumenta la spesa privata ed è a rischio l’equità del sistema". Digitalizzazione necessaria per le “nuove cronicità"
Medici di famiglia sull’orlo di una crisi di nervi… Stressati 9 su 10. Pesano Covid, burocrazia e Whatsapp
Il malessere dei medici di famiglia, tra carenza di colleghi, difficoltà a trovare sostituti e una burocrazia sempre più elevata, «è palpabile» e arriva a sfiorare il 90% di professionisti. Lo dicono i sindacati, gli esperti di sanità, gli analisti del settore. E lo dicono i pensionamenti anticipati che crescono
di V.A.
Sanità italiana divisa a metà: 29 milioni di italiani in difficoltà con le cure
La sanità italiana sempre più divisa in due con ben 29 milioni di italiani che potrebbero avere serie difficoltà. Le performance sanitarie per il 2023 vedono infatti otto tra Regioni e Province autonome promosse, sette rimandate e sei bocciate. Sono i risultato del rapporto «Le performance regionali» del Crea Sanità, Centro per la ricerca economica applicata in sanità, presentato oggi a Roma
Medici e cittadini contro la deriva del Ssn: manifestazioni il 15 giugno nelle piazze e sciopero in vista
Fermare la deriva verso cui sta andando il nostro Servizio sanitario nazionale, con liste di attesa lunghissime per accedere alle prestazioni, personale medico e infermieristico allo stremo, contratti non rinnovati e risorse insufficienti per far fronte all’invecchiamento progressivo della nostra popolazione e dunque della crescente richiesta di cure per malattie croniche. E’ l’appello che arriva […]
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...