19 Settembre 2017 13:27

Congresso CIMO a Firenze, il sondaggio tra i medici: «Basta burocrazia, #Liberalaprofessione»

Tra scienza medica e medicina amministrata, una sanità in costante evoluzione tecnologica ma in crisi di valori e di risorse. Questo lo spunto per l’assise del sindacato degli ospedalieri dal 21 al 24 settembre che eleggerà al Gran Hotel Mediterraneo a Firenze anche il nuovo Presidente

I medici vogliono fare i medici: su questo non c’è dubbio e a confermarlo un sondaggio curato da Cimo che ha interpellato 3.313 medici dipendenti che hanno risposto a 10 domande sul sentimento di appartenenza alla categoria. Ecco le risposte più rilevanti:

  • Alla domanda ‘Quanto la burocrazia vincola l’esercizio della professione?‘, l’80% degli intervistati risponde che la burocrazia rappresenta un ostacolo vero e proprio e talvolta insormontabile per gestire nel migliore dei modi l’attività;
  • Alla domanda ‘Lo stato giuridico del medico è soddisfacente?‘ il 93% dei camici bianchi ammette di essere insoddisfatto dell’attuale stato giuridico che mal rappresenta la professione ed il 70% si pone sulla difensiva sia nel rapporto con i pazienti che in quello con la direzione amministrativa con la quale ha spesso contrasti;
  • Alla domanda ‘Cambieresti professione?‘ tuttavia solo il 15% risponde affermativamente. Tutti gli altri, sceglierebbero ancora di fare i medici.

Questo è ciò che emerge dal sondaggio che sarà argomento di discussione in occasione del XXXI Congresso elettivo in cui si voterà per l’elezione del nuovo Presidente Nazionale che subentrerà all’uscente Riccardo Cassi.

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«Abbiamo voluto chiedere ai nostri colleghi dipendenti del Ssn cosa pensano del loro lavoro – ha spiegato Cassi -. Dai risultati emerge una categoria che vuole essere riconosciuta per la propria professionalità, che chiede con forza un’autonomia giuridica e contrattuale e riconosce come interlocutore privilegiato, tra le istituzioni, il Ministero della Salute».

Inoltre, dall’indagine emerge anche una forte preoccupazione per l’attuale contesto socio economico: il 61,4% immagina perfino un’involuzione della professione. La soluzione proposta dai camici bianchi intervistati è quella di avere come interlocutore privilegiato il Ministero della Salute (68,7%) ed avere un’area contrattuale autonoma, richiesta dal 90% di quelli che hanno risposto al questionario.

«Questi dati confortano l’azione che CIMO ha seguito in questi anni nei riguardi della professione medica – commenta ancora il Presidente uscente –, azione che sarà rilanciata dalla dirigenza che uscirà dal congresso elettivo dei prossimi giorni e che porterà ad una nuova presidenza del sindacato. La battaglia in difesa della professione e nel riconoscimento di uno stato giuridico che metta l’atto medico al centro delle cure, è nel Dna di Cimo. I medici scelgono questa professione per curare le persone e, nonostante la demotivazione derivante dalle riforme fallimentari degli anni 90, il 70% dei medici intervistati sceglierebbe ancora questa professione. È compito del sindacato ricreare le condizioni perché possano farlo nelle migliori condizioni possibili» conclude.

Tanti i seminari e i meeting incentrati sugli argomenti inerenti la professione medica al congresso di Firenze: alla conferenza Formazione, sistema di valutazione e carriera professionale del medico dipendente del SSN parteciperanno, tra gli altri, Valerio Alberti, Direttore Generale ASL Città di Torino, Renzo Alessi, Direttore Amministrativo CRO Aviano, Rossana Ugenti, Direttore Generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del SSN del Ministero della Salute. Interessante anche il confronto su Welfare e Sanità, quale futuro per il SSN, incontro a cui interverranno, tra tutti, Sergio Bovenga, Segretario Generale FNOMCeO, e l’Onorevole Federico Gelli, Responsabile Sanità del Partito Democratico. Disponibile anche il Corso di Formazione ECM per i delegati: Patto per la salute, Lea e standard ospedalieri: la centralità del medico a garanzia dei bisogni di salute dei cittadini.

 

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