Il presidente dell’Ordine dei Medici di Roma accoglie la proposta di istituire un Arbitrato della Salute e parla dello sportello che ha istituito per dare supporto sia ai medici che ai cittadini: «Così aiutiamo i camici bianchi che vengono denunciati e spieghiamo ai pazienti che ritengono di aver subito un danno se ci sono le condizioni per chiedere un risarcimento»
«Il rapporto tra medici e pazienti deve tornare ad essere fisiologico e non patologico». Secondo Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, è questa una delle priorità che il Sistema sanitario deve porsi. «Bisogna arrivare ad una mediazione tra le parti, bisogna eliminare le cause in tribunale, bisogna riavvicinare medici e pazienti. L’interesse è di tutti e due», prosegue. Per questo Magi ritiene che istituire un Arbitrato della Salute sia una buona idea: «Quella dell’Arbitrato è un’ottima iniziativa, che tranquillizzerebbe molto il medico e ridurrebbe, quindi, il ricorso alla medicina difensiva, molto costosa sia per il paziente che per il Servizio sanitario nazionale».
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L’OMCeO di Roma, dal canto suo, ha aperto uno sportello di aiuto e supporto sia per i medici che per i pazienti: «È un’iniziativa importante – spiega il presidente dell’Ordine -, che intende da un lato orientare facilmente i cittadini che ritengono di aver subito un danno, facendo loro capire, in modo del tutto gratuito, se ci sono o meno le condizioni per chiedere un risarcimento; dall’altro, supporta anche i medici che vengono denunciati, e che hanno bisogno di qualcuno che gli dica cosa fare per potersi difendere nel migliore dei modi».
«È un modo – prosegue Magi – per salvaguardare entrambe le parti anche da speculazioni di un mercato che sta emergendo adesso. Ma la cosa più importante, è che crea un’interfaccia tra medici e pazienti, che hanno quindi la possibilità di parlare. Inoltre, l’Ordine ha anche contatti diretti con le aziende sanitarie, quindi può interporsi per cercare di trovare una mediazione tra chi fa il contenzioso e la struttura».
L’ideale, tuttavia, sarebbe arrivare ad una prevenzione del rischio più efficace e ad una riduzione dei contenziosi tra le parti. Obiettivi che potrebbero essere raggiunti puntando sulla formazione ECM e l’aggiornamento continuo di medici e professionisti: il medico formato ed in regola con i crediti ECM, infatti, riduce del 40% il rischio di contenziosi: «Fare la formazione è la mission principale dell’Ordine – aggiunge Magi -. La Legge ci obbliga a controllare che i medici siano formati e che abbiano soddisfatto il debito formativo. Mettiamo poi chi non è in regola nelle condizioni di fare formazione ed essere sempre aggiornato, in modo da poter fornire sempre un’ottima sanità al cittadino».