Al termine dell’incontro con l’Agenzia preposta alle contrattazioni, l’Intersindacale esprime insoddisfazione rispetto all’assenza di certezza sulle risorse economiche disponibili e mantiene lo stato di agitazione
Nulla di fatto per il contratto dei medici. La fumata nera è maturata ieri dopo l’incontro all’Aran tra i rappresentanti dell’Agenzia per la rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni e sindacati della dirigenza medica. Il nodo è la possibilità di includere l‘indennità di esclusività nel monte salari, richiesta considerata dall’Intersindacale della dirigenza medica e sanitaria una sorta di pre-condizione della trattativa sul rinnovo contrattuale. L’atto di indirizzo sarebbe infatti bloccato al Mef e il ministero dell’Economia non ha dato per il momento nessun via libera all’integrazione.
In una nota, l’intersindacale medica esprime «insoddisfazione rispetto all’assenza, dopo nove anni di blocco contrattuale ed al secondo round di trattativa, di certezza sulle risorse economiche disponibili, pur prendendo atto della disponibilità dichiarata dall’Aran di adoperarsi per una risposta positiva da parte del Ministero dell’Economia in sede di approvazione dell’atto di indirizzo integrativo. Auspicando, però, una esplicita presa di posizione in tal senso da parte del Comitato di Settore e delle Regioni».
Sembrano dunque essersi concretizzati i timori che i sindacati avevano manifestato già dopo il primo incontro della settimana scorso. Le sigle mantengono lo stato di agitazione «riservandosi iniziative di mobilitazione e protesta a fronte di decisioni discriminatorie e penalizzanti per le categorie professionali che rappresentano».
Duro Guido Quici, presidente del sindacato dei medici Cimo, che ha parlato di «ultimo passo dello smantellamento della sanità pubblica». «Cimo – si legge in una nota – prende atto della mancata volontà politica di avviare un serio confronto con le organizzazioni sindacali della dirigenza della sanità finalizzata al rinnovo di un contratto atteso dai medici da quasi un decennio che, a quanto pare, parte in perdita sia per gli aspetti economici che normativi».
Meno pessimista Andrea Filippi, segretario nazionale della Fp Cgil medici, per il quale ci sono ancora i margini per un chiarimento. «È stato un “ni”, come ci aspettavamo ma apprezziamo l’impegno dell’Aran verso una chiusura del contratto in tempi ragionevoli rispettando quanto previsto dall’intesa del 30 novembre 2016. Sull’inclusione dell’indennità di esclusività nel monte salari si avrà più chiarezza nel prossimo incontro del 14 marzo, dopo una valutazione congiunta Mef-Regioni».
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