Sotto lo slogan #futuroèpubblico, CGIL, CISL e UIL scenderanno in piazza per chiedere assunzioni straordinarie e il rinnovo del contratto. Intanto anche la sanità privata soffre per un contratto bloccato da 12 anni
Pubblico e privato nella sanità sembrano avere un problema comune: un contratto bloccato da un decennio. Una situazione che pesa negativamente sia sulle condizioni lavorative degli operatori del settore, sia sul servizio reso al pubblico, come spiega Serena Sorrentino, segretaria generale della Funzione pubblica CGIL.
L’IMPASSE NELLA SANITA’ PRIVATA
«Sono professionisti esattamente come sono professionisti i lavoratori del sistema pubblico, sono infermieri, operatori sanitari, fisioterapisti, riabilitatoti. – spiega Sorrentino – Hanno delle specializzazioni, sono parte dell’eccellenza del nostro sistema sanitario nazionale. Un cittadino quando entra in un ospedale privato, non sa qual è la differenza tra pubblico e privato, peccato che a questi lavoratori non soltanto non viene riconosciuto il contratto da 12 anni ma lavorano a volte in condizioni di estrema difficoltà, nel riconoscimento della dignità professionale, perché non avere il contratto da 12 anni significa avere una parte normativa arretrata, soprattutto non avere un salario tabellare uguale a quello che prendono i dipendenti pubblici. Per cui si lavora di più, si lavora peggio e si viene anche disconosciuti nella propria dignità».
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CONTRATTO MEDICI ANCORA FERMO
Anche il contratto nel pubblico è fermo ormai da 10 anni. A pesare sul Servizio sanitario nazionale sono la carenza di risorse e di personale. «Stiamo chiedendo al ministro della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno di riaprire la trattativa e di emanare l’atto di indirizzo, l’8 giugno saremo in piazza Cgil, Cisl e Uil per chiedere assunzioni straordinarie nel sistema pubblico, soprattutto in sanità, e il rinnovo del contratto», conclude Sorrentino. La manifestazione, sotto lo slogan #futuroèpubblico, avrà luogo il prossimo 8 giugno in Piazza del Popolo.