La Confederazione sindacale della dirigenza medica denuncia l’avvio delle misure per la rilevazione della rappresentatività sindacale ai fini della stagione contrattuale 2019-21. «In materia di contratti la burocrazia è la cosa che funziona meglio»
Non c’è traccia ancora del rinnovo contrattuale per la dirigenza del comparto sanità, come denunciato anche recentemente da tutte le organizzazioni sindacali di dirigenza medica, veterinaria e sanitaria. Eppure oggi è stato siglato il protocollo di intesa per la costituzione del comitato paritetico per la rilevazione della rappresentatività sindacale ai fini della stagione contrattuale 2019-21. La denuncia arriva dalla Cosmed, la principale Confederazione sindacale della dirigenza del pubblico impiego che raccoglie Anaao-Assomed, Aaroi-Emac, Fvm, Fedir Sanità, Anmi Assomed-Sivemp Fpm, Aiic. «I ritardi nella convocazione del contratto 2016-18 – spiega la confederazione sindacale – sono da imputare principalmente alla evidente latitanza politica di Governo e Regioni».
«Mentre i contratti non si rinnovano dal 2009 – si legge in una nota Cosmed – e al momento nessun atto di indirizzo è ancora pervenuto formalmente ad Aran affinché possano partire le prime convocazioni (si attende ancora l’atto di indirizzo della dirigenza sanitaria mentre per le altre dirigenze non si sa nulla) oggi è stato puntualmente siglato il protocollo di intesa per la costituzione del comitato paritetico per la rilevazione della rappresentatività sindacale ai fini della stagione contrattuale 2019-21».
Il paradosso è che le procedure per il rinnovo del contratto 2019-21 sono in orario e procedono speditamente, ma «la contrattazione è assente da quasi un decennio». Infatti procedono la rilevazione delle deleghe, le elezioni delle RSU (fissate per il 17-18-19 aprile solo per il comparto con esclusione della dirigenza), l’insediamento del comitato paritetico. Una situazione quasi kafkiana: «Forse, come dicono, la burocrazia non funziona, ma in materia di contratti è certamente ciò che funziona meglio».