Tommasa Maio (Fimmg): «Una verità che denunciamo da anni, chiediamo un incontro urgente con il ministro Speranza»
Su 390 presidi pubblici di Continuità Assistenziale su tutto il territorio nazionale, 99 presentano criticità strutturali ed organizzative. È il risultato della campagna di controllo effettuata dai Carabinieri dei NAS, d’intesa con il Ministro della Salute, che continuano a svolgere verifiche sui servizi sanitari di continuità assistenziale (guardie mediche) che svolgono prestazioni mediche e sanitarie in orari notturni e festivi. Gli accertamenti hanno determinato la denuncia di 19 persone all’Autorità giudiziaria e la segnalazione di 85 alle Autorità amministrative e sanitarie regionali: responsabili dei Servizi e dirigenti delle relative Aziende Sanitarie Locali ma anche il personale medico e infermieristico.
In tre casi su quattro le irregolarità sono riconducibili a strutture ed immobili con carenze igienico sanitarie, tecnologiche, organizzative e strutturali, ambienti interessati da muffe ed umidità, mancanza di vie di fuga, locali privi di accesso per persone disabili e servizi igienici non funzionanti o non distinti per operatori e utenti. Ulteriori mancanze sono state riscontrate nell’attuazione di misure di contenimento epidemico da Covid-19, dovute all’assenza di protocolli preventivi e di dispositivi di protezione individuale e anche nella gestione della sicurezza degli operatori sanitari da potenziali aggressioni a causa dell’assenza di sistemi di allarme, di videosorveglianza o del servizio di vigilanza. Durante le verifiche dei NAS sono stati sequestrati complessivamente 260 confezioni di farmaci scaduti di validità e conservati in condizioni che ne escludevano la possibile somministrazione ai pazienti.
«La situazione rilevata dai Carabinieri del NAS nelle sedi di continuità assistenziale non ci stupisce, sono anni che denunciamo tutte le carenze che oggi trovano riscontro – commenta con amara consapevolezza Tommasa Maio, segretario nazionale di FIMMG Continuità Assistenziale -. In epoca Covid – continua la Maio – mancano i più elementari sistemi di sicurezza. È a rischio la sopravvivenza stessa di un sistema vitale per l’assistenza, sul quale non si è voluto investire». Nell’interesse della salute pubblica «queste carenze ora vanno affrontate e risolte – prosegue -. Ritengo necessario un incontro urgente con il Ministro Roberto Speranza per affrontare e superare i problemi in maniera unitaria».
Tra i temi di cui discutere ci sono la sicurezza dei sanitari sotto il profilo delle aggressioni e l’inadeguatezza degli ambienti di lavoro. «È necessario – conclude il segretario nazionale Maio – che si introducano tutte le azioni atte a garantire un contrasto reale dei fenomeni di aggressione ai danni dei medici. Servono procedure e tecnologie che possano garantire una riconoscibilità di quanti accedono al servizio ed è essenziale che gli ambienti di lavoro rispettino i requisiti minimi previsti dalla legge per la tutela della salute».
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