Lavoro e Professioni 25 Marzo 2020 10:00

Coronavirus a Napoli, risolto il caso dei giovani anestesisti. Contratto firmato dopo il clamore mediatico

Soddisfazione da parte del dg Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva: «Ha prevalso il buon senso, siamo tutti dalla stessa parte contro un nemico comune». Lo specializzando: «Le nostre richieste di tutela sono state ascoltate»

Coronavirus a Napoli, risolto il caso dei giovani anestesisti. Contratto firmato dopo il clamore mediatico

Si è conclusa con un “lieto fine”, alias la firma del contratto, la vicenda dei quattro specializzandi rianimatori a Napoli, che nei giorni scorsi aveva suscitato un forte scalpore mediatico e nette prese di posizione da parte dei soggetti coinvolti, e non solo. Ma andiamo per ordine e ripercorriamo tutte le tappe del caso. A seguito di una “chiamata alle armi” rivolta dalla Asl napoletana ai giovani specializzandi anestesisti per far fronte all’emergenza Coronavirus nel capoluogo campano, i quattro che avevano risposto all’appello, una volta lette le condizioni di assunzione (un contratto di lavoro autonomo di durata semestrale, con compenso pari alla differenza tra quanto percepito per l’attività di Specializzazione e il trattamento economico fondamentale previsto dall’attuale contratto collettivo di lavoro dell’Area Sanità per Dirigente Medico di analogo profilo) si erano inizialmente rifiutati di firmare.

LEGGI ANCHE: «NON POSSIAMO TIRARCI INDIETRO, DOBBIAMO DARE UNA MANO». PARLA UNO DEGLI 8MILA MEDICI CHE HANNO ADERITO ALLA TASK FORCE DELLA PROTEZIONE CIVILE

Un rifiuto che aveva trovato anche voci autorevoli a supporto, che esortavano a una maggiore comprensione delle motivazioni del gesto. In primis, quella del presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, Silvestro Scotti: «Non si possono fare processi indiziari, né tantomeno sono ammissibili processi mediatici. È evidente, viste le comunicazioni dei colleghi ospedalieri e territoriali, che le direzioni Generali si dovrebbero attivare più di quanto stanno facendo per reperire Dispositivi di protezione individuale adeguati per i medici che combattono a mani nude o con strumenti inadeguati. Noi richiediamo il massimo impegno deontologico e di assistenza a tutti i nostri iscritti che possa prevedere anche i massimi sacrifici. Ma non possiamo chiedere che i medici accettino nonostante la consapevolezza di non essere adeguatamente protetti. Non ci servono eroi morti, ci servono medici ben protetti che possano salvare la vita dei pazienti contestualmente alla propria».

Schierati al fianco dei colleghi anche i giovani medici della Sigm, che in un post su Facebook avevano espresso il loro punto di vista sulla questione. «Vogliamo esprimere solidarietà ai nostri colleghi di Napoli, condannati ad una gogna mediatica per avere rifiutato un contratto di lavoro. Colleghi che da oggi saranno ugualmente nelle corsie del reparto non solo per adempiere ai loro doveri contrattuali di specializzandi ma soprattutto perché già impegnati nel pieno della gestione dell’emergenza COVID. Nessuno di noi vuole sottrarsi dal ruolo che riveste in questa battaglia che tutto il Paese sta combattendo. Tuttavia, da giorni stiamo chiedendo contratti adeguati, non tanto sul versante economico, quanto sulle tutele professionali, legali e previdenziali che un contratto di lavoro autonomo come quelli che diverse Aziende stanno offrendo non garantisce, ma che possono garantire dei contratti di lavoro subordinato a tempo determinato».

LEGGI ANCHE: CORONAVIRUS, SIGM: «DELUSI DAL MANCATO STANZIAMENTO DEI FONDI IN ULTIMO DECRETO PER FORMAZIONE, MA NON CI FERMEREMO»

Poi però la crisi è rientrata. Ieri i quattro specializzandi sono stati ricevuti presso la direzione generale della Asl Napoli 1 centro, dove ogni incomprensione è stata superata e i giovani medici hanno accettato e firmato l’incarico alle medesime condizioni proposte inizialmente e saranno destinati ai reparti Covid-19. «Ha prevalso il buon senso, ero certo che sarebbe andata così – afferma il dg Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva – perché in questo momento abbiamo un solo nemico, e tutti noi giochiamo dalla stessa parte per la salute dei cittadini».

Cosa è stato a far cambiare idea ai giovani rianimatori? «Questa volta, a differenza dell’incontro precedente – dichiara ai nostri microfoni uno dei quattro specializzandi – abbiamo avuto il tempo di discutere con calma delle condizioni del contratto, e ci sono state date risposte soddisfacenti in merito alle nostre esigenze di tutela. Ribadisco che non è, e non è mai stata, una mera questione di trattamento retributivo».

Soddisfazione espressa anche dall’Anaao Assomed regionale, che in una nota ha evidenziato, tra le altre cose, «l’importanza di evitare coinvolgimenti mass mediatici inquisitori che in periodi di emergenza contribuiscono ad alimentare ingiustificatamente disprezzo per il personale sanitario che quotidianamente, invece, svolge il suo lavoro con abnegazione e impegno».

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

Articoli correlati
Covid-19 e vaccini: i numeri in Italia e nel mondo
Ad oggi, 28 febbraio 2023, sono 675.188.796 i casi di Covid-19 in tutto il mondo e 6.870.894 i decessi. Mappa elaborata dalla Johns Hopkins CSSE. I casi in Italia L’ultimo bollettino disponibile (23 febbraio 2023): Oggi in Italia il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 25.576.852 (4.720 in più rispetto a ieri). Il […]
Bonus 200 euro a specializzandi, è boom di richieste all’Enpam dopo il no dell’Inps
Oliveti: «Ci adopereremo per migliorare inquadramento previdenziale degli specializzandi»
Dopo i medici cubani, la Calabria apre agli specializzandi. Viola (Federspecializzandi): «Servono cambiamenti strutturali»
Per contrastare la grave carenza di medici, la Regione Calabria ha pubblicato un avviso per reclutare specializzandi da tutta italia. Federspecializzandi: «Positivo, ma per specializzandi non è una scelta facile»
Medici ex specializzandi, tribunali, politica ed Europa: cosa cambia dopo la sentenza della Corte Ue
La senatrice Daniela Sbrollini e l’avvocato Marco Tortorella hanno approfondito i risvolti della storica pronuncia su prescrizione, rivalutazione monetaria e adeguatezza delle borse in un webinar in esclusiva per i medici tutelati da Consulcesi
PNRR, al via la sfida per l’integrazione sociosanitaria tra territorio e digitalizzazione
A Napoli il Laboratorio Sanità 20/30, tra punti cruciali gli investimenti per la formazione e i contratti per la dirigenza
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...