Lavoro e Professioni 26 Febbraio 2020 17:28

Coronavirus, i primi minori positivi non sono gravi. I pediatri: «In Cina colpito solo l’1% dei bambini»

«C’è il sospetto che, come per tutte le infezioni virali, siano proprio i bambini i “casi zero”, i vettori della malattia, pur senza scatenarla o con sintomi scarsi o lievi». La spiegazione di Paolo Biasci, presidente della Federazione italiana medici pediatri

Coronavirus, i primi minori positivi non sono gravi. I pediatri: «In Cina colpito solo l’1% dei bambini»

Alla notizia dei primi minorenni contagiati dal Covid-19 in Italia è lecito domandarsi quanto siano a rischio i bambini e quali siano i pericoli per la salute infantile. 

«Anche se è difficile fare una valutazione di tipo strettamente epidemiologico perché ne sappiamo ancora poco e non in maniera esauriente – spiega il presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri Paolo Biasci a Sanità Informazione – dati ci dicono che i bambini sotto ai dieci anni sono i meno colpiti e sono quelli che hanno le minori complicazioni. C’è il sospetto che, come per tutte le infezioni virali, siano proprio i bambini i “casi zero” e che tutte le situazioni asintomatiche e quelle di “portatore sano” siano a carico della popolazione più giovane e dei bambini più piccoli. Se così non fosse, dal punto di vista immunologico si fa fatica a dare una spiegazione del perché i bambini si ammalino molto meno rispetto agli adulti. Non possiamo escludere che chi è in età pediatrica possa essere vettore della malattia, pur senza scatenarla o avendo sintomi scarsi o lievi».

LEGGI ANCHE: LA DIFFUSIONE DEL CORONAVIRUS IN TEMPO REALE NEL MONDO E IN ITALIA

Dai dati epidemiologici disponibili al momento, dunque, emerge che i bambini sono i meno interessati dall’emergenza Coronavirus e i meno esposti a gravi conseguenze sanitarie, ma essendo potenzialmente portatori del virus, potrebbero rappresentare il serbatoio di infezioni per gli adulti e contribuire alla diffusione del contagio. Le persone più suscettibili alle forme gravi, infatti, continuano a essere gli anziani con patologie pregresse. Secondo il presidente Biasci già questo può rassicurare genitori e famiglie: «Devono sapere che sotto i dieci anni è colpito l’1% dei bambini e che per contenere l’epidemia di Covid-19 abbiamo redatto un decalogo con le indicazioni da seguire. In questo momento – continua il presidente – correre dai pediatri di famiglia o andare al pronto soccorso è sconsigliato e inutile. Chiediamo alle famiglie di parlare con i loro pediatri e seguire i loro consigli».

La rapida diffusione del coronavirus in Italia ha portato il Governo a chiudere le scuole di ogni ordine e grado nelle Regioni interessate per contenere il contagio. Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, intervenuta nel corso di una trasmissione radiofonica a Radio 24, ha evidenziato che «se le misure prese per arginare la diffusione del coronavirus avranno effetti immediati, dalla prossima settimana si può pensare a chiusure delle scuole su base provinciale, legate alle zone del focolaio e non più a livello regionale: ma ogni decisione sarà presa in accordo con le autorità sanitarie» rassicurando sulla normalità dell’anno scolastico.

LEGGI ANCHE: CORONAVIRUS, ANDREONI (SIMIT): «INFEZIONE DECORRE PERLOPIÙ IN MANIERA ASINTOMATICA. MORTALITÀ INTERESSA PERSONE FRAGILI»

È stata paventata l’ipotesi di chiudere anche le scuole al di fuori dalle zone rosse dove si sono sviluppati i maggiori contagi; una decisione accolta positivamente da Paolo Biasci: «Alcune misure di prevenzione sanitaria pubblica se rapportate ai singoli casi e alle singole situazioni possono sembrare incomprensibili ed eccessive ma si possono rivelare invece efficaci e necessarie. In generale, frequentare luoghi affollati, e un’aula scolastica dove ci sono 20-30 bambini lo è sicuramente, è da evitare. Io credo che qualche precauzione, come il blocco delle scuole per una o due settimane in attesa dell’evolversi della situazione, possa essere ragionevole».

L’impegno per prevenire la circolazione del virus passa, innanzitutto, dall’igiene personale e i bambini non devono essere esentati anche se convincerli a lavare bene le mani è un’ardua impresa: «Il lavaggio e il contenimento delle secrezioni della bocca, del naso e delle mani, che poi diventano strumenti di trasmissione e di contagio verso se stessi e gli altri, è adesso più che mai fondamentale». Spazio alla fantasia per i genitori, dai giochini alle filastrocche, «l’importante è che coinvolgano nell’igiene personale anche i bambini».

Infine, da parte del presidente Fimp arriva un appello alle istituzioni: «Siamo il primo riferimento territoriale delle famiglie italiane, la prima porta di accesso al Ssn sono gli studi dei pediatri di libera scelta e dei medici di medicina generale ma non ci mettono a disposizione gli strumenti di protezione individuale: lavoriamo senza mascherine. Alcuni di noi le hanno comprate per tempo, a prezzi pazzeschi. Negli ambulatori medici ci sono anche gli assistenti di studio e gli infermieri, è personale che lavora a nostra dipendenza e che dobbiamo tutelare. Le Regioni devono aiutarci – conclude il presidente Biasci – altrimenti rischiamo di ammalarci e di diventare veicolo di contagio per le persone».

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

Articoli correlati
Vaccini, Oms e Unicef: “Oltre 120mila bambini a ‘dose zero” tra Europa e Asia Centrale”
La specialista regionale dell'UNICEF per le vaccinazioni in Europa e Asia Centrale: "Non c’è ragione per cui i bambini debbano correre il rischio di morire per malattie prevenibili con un vaccino. Dare priorità ai finanziamenti e investimenti sui programmi di immunizzazione e sistemi sanitari”
Virus respiratorio sinciziale, con anticorpo monoclonale alla nascita -70% di ricoveri
La somministrazione alla nascita di un farmaco contenente anticorpi contro il virus respiratorio sinciziale ha ridotto di circa il 70% i ricoveri nei bambini con meno di 6 mesi, in Lussemburgo, dove è stato introdotto questo programma di immunizzazione. Questi sono i dati che emergono da un'analisi coordinata dal ministero della Salute lussemburghese, i cui risultati sono stati pubblicati su Eurosurveillance
Diabete di tipo 1, se compare in bimbi under 10 ruba 16 anni di vita
L'Italia è il primo paese al mondo ad aver istituito uno screening del diabete di tipo 1 che come prima e importante conseguenza positiva consentirà di prevenire la chetoacidosi. Oggi infatti il 40% delle diagnosi di diabete di tipo 1 avviene in ritardo a seguito di un esordio drammatico, Senza contare che, quando la malattia ha un esordio precoce, prima dei 10 anni di età, si possono arrivare a perdere ben 16 anni di aspettativa di vita. Questi sono i messaggi lanciati da Valentino Cherubini, presidente della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (Siedp) che lancia un appello in occasione della Giornata Mondiale del Diabete che si celebra domani
di V.A.
Allarme antibiotico-resistenza, molti farmaci non funzionano più contro comuni infezioni infantili
Uno studio dell'Università di Sidney ha concluso che molti farmaci per il trattamento di infezioni comuni nei bambini e nei neonati non sono più efficaci in gran parte del mondo.L'allarme è stato lanciato sulla rivista The Lancet Regional Health Southeast Asia
Rientro a scuola: dai pediatri consigli per ritornare sereni tra i banchi
Mai saltare la colazione ed evitare l'uso dello smartphone prima di andare a dormire. Sono due dei principali consigli diffusi dai pediatri della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), rivolti agli oltre 8 milioni di bambini e ragazzi che tra meno di una settimana ritorneranno a scuola
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Alzheimer, Spadin (Aima): “Devasta l’economia della famiglia, la sfera psicologica e le relazioni di paziente e caregiver”

La Presidente Aima: “Due molecole innovative e capaci di modificare la progressione della malattia di Alzheimer sono state approvate in diversi Paesi, ma non in Europa. Rischiamo di far diventar...
Salute

Disturbi alimentari, ne soffrono più di tre milioni di italiani. Sipa: “Centri di cura pochi e mal distribuiti”

Balestrieri (Sipa): "Si tratta di disturbi che presentano caratteristiche legate certamente alla sfera psicologica-psichiatrica, ma hanno anche un’importante componente fisica e nutrizionale che...
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"