Via ai test del Concorso per l’accesso alle Scuole di Specializzazione in Medicina 2016: in 13.802 aspiranti per 6700 contratti, uno su due resterà fuori. Il ministro Giannini: «Forti sforzi per ridurre la forbice tra laureati e borse». Ma ai giovani medici non basta: «Frustrante essere esclusi per un esame pieno di magagne»
Quattro giorni di test per strappare un contratto da specializzando. Rispetto lo scorso anno ci sono 355 borse in più per i giovani medici: complessivamente sono 6700 (6000 finanziate dallo Stato e le restanti dalle Regioni). Decisamente ancora poche, nonostante gli sforzi del MIUR, per ridurre la forbice tra laureati ed i posti nelle scuole di specializzazione: l’imbuto formativo resta, infatti, ancora una problematica molto preoccupante.
Questo anche tenendo in considerazione che i candidati sono 13.802 (suddivisi in 449 aule, per un totale di 15.448 postazioni informatiche) e dunque appena la metà riuscirà ad ottenere l’agognata borsa-lavoro. Proprio questo finisce per provocare un senso di frustrazione tra i giovani medici, diventando la base per i numerosi ricorsi che si registrano, ormai puntualmente, ad ogni prova.
D’altronde la selezione si svolge sempre con le stesse modalità (vedi guida-LINK) e quindi con le conseguenti irregolarità già motivo di riammissioni in sovrannumero. Molti giovani medici alla vigilia dell’esame si sono rivolti ai legali di Consulcesi Group per avere informazioni su come tutelarsi prima, durante e dopo la prova chiedendo di «vigilare sulla regolarità del concorso».
«Sulle Specializzazioni Mediche – afferma il ministro all’Istruzione, Stefania Giannini – c’è stato un impegno importante da parte del Governo per ridurre la forbice tra laureati e posti nelle scuole. Quando ci siamo insediati, partivamo da una base di 3.300 contratti che siamo poi riusciti a portare a 5.000. Lo scorso anno partivamo da poco più di 4.000 e, grazie allo sforzo di questa Amministrazione, siamo riusciti a garantirne 6.000. Quest’anno, con la legge di Stabilità, abbiamo messo risorse per fare in modo che il numero di contratti statali d’ora in poi non possa essere inferiore a 6.000 all’anno».
Mobilitate tutte le associazioni di tutela dei giovani medici come SIGM (Segretariato Italiano Giovani Medici), CNAS (Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi) ed AIMS (Accademia Italiana Medici Specializzandi) che attraverso il presidente Antonio Mancini, afferma che è necessario trovare un sistema di selezione più meritocratico.