«No al bonus di crediti ECM a tutta la categoria medica. Serve invece assicurare punteggi maggiori ai giovani che si sono offerti volontari per combattere il virus e che ai concorsi di accesso ai corsi post-laurea rischiano di essere penalizzati». Così il presidente dell’Ordine dei Medici del capoluogo siciliano
I giovani medici, non ancora specializzati, che si sono offerti volontari per dare il proprio contributo alla lotta contro il Covid-19 potrebbero essere penalizzati nei concorsi per l’accesso alle scuole di specializzazione o ai corsi di formazione in Medicina Generale. È il monito lanciato da Toti Amato, presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo, che chiede la previsione di premialità, in termini di punteggio ai concorsi, per i medici che si sono spesi sul campo.
«Questi ragazzi, laureati in Medicina ma al di fuori di qualunque percorso formativo, hanno deciso di offrire le proprie conoscenze e di rischiare anche la vita per aiutare i pazienti con Covid nelle regioni più colpite dall’epidemia – spiega Amato ai nostri microfoni -. Molti di questi sono ancora nel Nord Italia, e non hanno avuto il tempo di studiare e prepararsi come invece hanno potuto fare quei candidati che, legittimamente, questi mesi sono rimasti a casa. Invece di chiamarli eroi, credo sia giusto riconoscere loro una certa premialità, altrimenti si ritroveranno non solo senza alcun riconoscimento reale, ma addirittura penalizzati nelle prospettive future di formazione e carriera».
«Ho scritto una lettera al presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Filippo Anelli chiedendogli di prendersi cura di questi giovani medici, e lo ringrazio per avere fatto un intervento ai ministeri competenti, quello dell’Università e quello della Salute, anche se al momento non abbiamo ancora ricevuto una risposta», prosegue Amato.
«È giusto premiare chi si è speso sul campo, e riconoscere il merito di chi in questi mesi ha dato anima e corpo alla battaglia contro il Coronavirus. Certo, questo non può coincidere con un premio per tutta la categoria medica, come pare preveda un emendamento approvato con il Decreto Scuola, che potrebbe abbonare i crediti ECM previsti per quest’anno a tutta la categoria medica senza alcuna distinzione. Se si premiano tutti, anche in questo caso, non si riconosce il valore ed il contributo di chi veramente ha lavorato in trincea e ha fatto effettivamente formazione sul campo», aggiunge Amato.
«La formazione è una cosa seria, non si può fare un colpo di spugna così – specifica il presidente OMCeO Palermo -. È giusto riconoscere un privilegio ai colleghi che con enormi sacrifici e correndo seri rischi si sono spesi in attività di impegno sociale; ma non a tutti. Su questo non sono d’accordo».
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Anche il Sole 24 Ore condivide la posizione di Toti Amato sul bonus di crediti ECM: analizzando il provvedimento, Stefano Simonetti si chiede «Perché, ad esempio, un veterinario o un tecnico della prevenzione ambientale non dovrebbe aver acquisito regolarmente i crediti?». È vero che convegni e seminari sono stati annullati, ma «era sempre possibile – scrive il Sole –, in ogni caso, la FAD in modalità remota». Inoltre, «se così fosse stata la ratio del riconoscimento, esso si sarebbe dovuto prevedere per tutti i professionisti (avvocati, ingegneri, architetti, ecc.) per i quali, si ricorda, che dal 2012 vige l’obbligo della formazione continua».
«Di conseguenza – conclude Simonetti – gli accrediti vanno esclusivamente a chi è stato direttamente coinvolto nelle attività di contrasto del Covid-19; e, allora, in questo contesto ci si chiede cosa c’entrino i liberi professionisti. Resta di chi li individua formalmente e in base a quali criteri. Le stesse dichiarazioni del parlamentare autore dell’emendamento confermano il riconoscimento selettivo. Il senatore Campari (Lega) ha infatti dichiarato che “non si tratta solo di un premio; credo che chi in questi mesi ha fronteggiato una così grave emergenza, abbia sicuramente acquisito conoscenze e capacità che prima non aveva. Una impareggiabile formazione sul campo”». È ora necessario attendere le decisioni della Commissione nazionale ECM che ha il compito di delineare i dettagli operativi della norma.
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