Oggi scadono i termini del bando per arruolare personale da impiegare negli ospedali più in difficoltà. Il presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella: «Sosteniamo l’iniziativa del Governo con una campagna senza precedenti per la pandemia con la forza del più grande big data italiano, ma pretendiamo il rispetto degli specialisti non pagati e di chi fa ricorso per entrare a Medicina: subito la soluzione con l’approvazione della nuova Manovra finanziaria»
«Una task force per reclutare 200 medici, tra i quali anche quelli in pensione, a supporto degli ospedali colpiti dall’emergenza Covid mentre oltre 50mila ragazzi restano fuori dalle Università per il Numero Chiuso e non vengono aumentate le borse di specializzazione. Siamo stati bravi a gestire l’emergenza, ma dobbiamo passare dalla cultura dell’emergenza alla cultura della programmazione nel medio e lungo periodo. L’Italia non ha davvero imparato nulla dagli errori di programmazione degli anni scorsi? Vogliamo davvero combattere così la pandemia?»
Se lo chiede il presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella commentando lo spot del Ministero della Salute andato in onda sulle principali emittenti televisive nazionali che scade oggi e annunciando comunque un supporto all’iniziativa lanciata dal dicastero guidato da Roberto Speranza: «In queste ore stiamo sensibilizzando i medici che rappresentiamo con comunicazioni mirate affinché il bando raggiunga il suo obiettivo sfruttando la forza del nostro big data, il più ampio, completo e profilato in Italia».
Nello spot si lancia un appello a candidarsi per dare supporto agli ospedali più colpiti. Nel bando della Protezione Civile si specifica che si cercano in particolare specialisti in anestesia e rianimazione, malattie infettive, malattie dell’apparato respiratorio e medicina e chirurgia d’accettazione e urgenza. Alla manifestazione di interesse – si specifica ancora nel bando – non possono partecipare i dipendenti pubblici e privati operanti nel settore sanitario e socio-sanitario in ambito nazionale, al fine di non pregiudicare i livelli di servizio attuali.
«Quindi – riprende Tortorella – lo Stato richiama alle armi sostanzialmente i medici in pensione per affrontare turni infiniti in condizioni estreme negli ospedali in situazione di maggiore criticità. Guarda caso sono poi la stragrande maggioranza di quei professionisti a cui, a cavallo tra gli anni ‘80 e ’90, ha negato le borse di specialità violando le direttive europee e con cui continua a perdere le cause nei tribunali di tutta Italia. Prima hanno subito una ingiustizia colossale ed ora vengono esposti ad un rischio incalcolabile: a fronte di che cosa? Di un modesto rimborso, vitto e alloggio? La strada maestra da seguire è un’altra e il Parlamento si è già mosso con la sanatoria che porterà nuova linfa al Ssn e con l’approvazione dell’accordo transattivo con gli ex specializzandi».
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