Lavoro e Professioni 19 Aprile 2021 16:30

Covid, per sanitari turni massacranti e ferie negate. Boom di richieste d’aiuto a Consulcesi: +30% in un anno

Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi. «Per i medici gli straordinari sono diventati ‘ordinari’. Siamo al fianco dei nostri eroi affinché ricevano il giusto riconoscimento per i sacrifici che continuano a fare»

Covid, per sanitari turni massacranti e ferie negate. Boom di richieste d’aiuto a Consulcesi: +30% in un anno

Da quando è scoppiata la pandemia, turni massacranti e ferie negate sono diventati la nuova “normalità” per moltissimi operatori sanitari. È così che gli straordinari sono diventati ordinari. Lo denuncia il network legale Consulcesi che da ormai oltre un anno è stato sommerso da una valanga di richieste d’aiuto da parte di sanitari “sfruttati”: il 30% in più dall’inizio del Covid. «I nostri operatori sanitari continuano a essere ‘spremuti’ e, per di più, non sempre lo fanno in condizioni di sicurezza – dice Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi –. Con il rischio anche di sacrificare la propria salute fisica e mentale. Tutto questo – aggiunge – senza un adeguato riconoscimento». Eppure, se si seguissero le leggi e le Direttive europee, a questi operatori sanitari spetterebbero decine se non centinaia di migliaia di euro».

Che i medici italiani lavorino troppo non è di certo una novità. L’emergenza Covid-19 ne ha solo esasperato le conseguenze. Si tratta di un problema decennale, sui cui il nostro Paese è stato addirittura bacchettato dall’Unione Europea ormai più di dieci anni fa. La direttiva 2003/88/CE, che promuove il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori, stabilisce un orario settimanale massimo di 48 ore – compreso lo straordinario – e un periodo di riposo giornaliero di 11 ore consecutive. Pur recependo tale direttiva, dal 2008 al 2015 l’Italia ne ha vanificato gli effetti. Ecco perché per molto tempo i medici si sono visti privare di una garanzia riconosciuta a tutti i lavoratori, non solo in spregio alla normativa comunitaria, ma anche in totale contrasto con la letteratura scientifica internazionale. È stato così fino a quando, su richiesta della Commissione Europea, il 25 novembre 2015, l’Italia si è infatti adeguata. Per il periodo precedente a questa data è stato possibile chiedere il rimborso – oltre 80.000 euro per 6 anni di lavoro – sia nel caso in cui le ore lavorate in più non siano state pagate, ma fatte rientrare dall’azienda nell’ambito dell’obiettivo di risultato, sia nel caso in cui siano invece siano state pagate. Moltissime le azioni intraprese dai legali di Consulcesi.

Ora la storia sembra ripetersi. Ma questa volta in modo più forte e coinvolgendo un numero di operatori sanitari molto più elevato. Per questo, ancora una volta, Consulcesi ha messo a disposizione un servizio di consulenza gratuita per avere informazioni sulla possibilità di intraprendere un’azione legale, contattando l’800.122.777 oppure direttamente attraverso il sito www.consulcesi.it.

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Nasce il progetto PMLAb per i pazienti COVID-19 immunocompromessi
La gestione del paziente immunocompromesso con COVID-19 richiede una particolare attenzione, che si concretizza con le Profilassi Pre-Esposizione con anticorpi monoclonali. A questo scopo è nato il progetto Prevention Management LAboratory (PMLAb), presentato oggi a Roma
Gas serra e cambiamento climatico: il Tribunale Internazionale per il Diritto del Mare emette la prima advisory opinion
Legali Consulcesi: “Pronuncia storica che sottolinea la responsabilità degli Stati nel contrastare l’inquinamento dell’aria, riconosciuta, insieme al cambiamento climatico, una reale minaccia per i diritti umani”
Covid, alcune persone potrebbero aver perso l’olfatto per sempre? L’ipotesi allarmante in uno studio
La perdita dell'olfatto a causa di Covid-19 potrebbe durare a lungo o addirittura per sempre. Uno studio rivela che una persona su 20 non l'ha recuperato dopo 18 mesi
Test Medicina, Consulcesi: «Con riforma “doppia” chance per entrare, ma non premia merito»
Marco Tortorella, legale di Consulcesi: «Dare agli studenti la possibilità di ripetere il test di ingresso alla facoltà di Medina non è una riforma vera e propria. Il sistema di accesso è sempre lo stesso e non premia i meritevoli. Il ricorso continuerà a rimanere una possibilità concreta per tutti gli aspiranti medici esclusi ingiustamente»
Relazioni tossiche: l’amore patologico colpisce almeno il 5% della popolazione
Gori (docente Consulcesi): «Ce ne accorgiamo solo quando sfocia in gesti estremi, necessaria sensibilizzazione tra medici ed educazione affettiva»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"
Advocacy e Associazioni

Caregiver familiari, da CARER e Cittadinanzattiva il Manifesto-Appello per una Legge inclusiva ed equa

In un'intervista a Sanità Informazione, Loredana Ligabue (CARER) e Isabella Mori (Cittadinanzattiva) presentano i quattro punti chiave del Manifesto e i risultati di un'indagine che ha dato vo...
Pandemie

Epidemie: la diffusione dipende anche dallo status sociale

Uno studio internazionale mostra come le caratteristiche socioeconomiche delle persone possono influenzare le previsioni sui contagi. Il lavoro, pubblicato su Science Advances, ha portato alla creazio...