La proposta di Carmine Gigli, presidente Fesmed. Il Ministro annuncia un giro di vite. La nuova Commissione ECM denuncia calo di crediti conseguiti nel 2015. Conte e Stella: «Prima delle sanzioni migliorare l’offerta formativa puntando su investimenti e nuovi incentivi»
La formazione continua in medicina come requisito fondamentale nelle assunzioni e negli avanzamenti in carriera. Il tutto, sotto gli occhi dei cittadini, che in questo modo sarebbero in grado di distinguere un medico formato da uno che non lo è.
È una delle novità a cui la nuova Commissione Nazionale della Formazione Continua ECM sta puntando e che trova d’accordo anche gli esponenti della categoria. Ai microfoni di Sanità informazione, Carmine Gigli, presidente Fesmed (Federazione Sindacale Medici Dirigenti), fa una proposta che ha come scopo quello di ridare alla formazione continua l’importanza e lo spazio che merita all’interno del sistema sanitario. Spazio e importanza che, stando ai dati del 2015 relativi ai medici che hanno conseguito i crediti ECM obbligatori, sembrano essere venuti meno nonostante il nuovo corso intrapreso dal Ministero della Salute con la nascita della Commissione ECM e con il depennamento di oltre 6.500 medici competenti che non erano risultati in regola con l’obbligo formativo. Un obbligo che resta e che viene riconfermato, al pari delle sanzioni, anche dalla proroga che è stata concessa proprio a questa categoria di medici, che avranno tempo fino al 30 giugno prossimo per mettersi in regola. Chi non lo farà, resterà fuori dall’albo.
La vicenda è stata dibattuta nei giorni scorsi alla Camera con l’interrogazione presentata dal deputato Federico Fauttilli (DES-CD) al ministro Lorenzin, la quale ha ribadito che «l’obbligo va rispettato» ed ha annunciato la proroga. Lo stesso Fauttilli ha ricordato che la vicenda «ha fatto perdere il lavoro a numerosi medici compenti». Il SIMLI (Società Italiana dei Medici del Lavoro ed Igiene Industriale) ha invece posto l’attenzione sulla necessità di «completare l’attuale triennio formativo 2014-2016 e provvedere alla relativa comunicazione, non appena raggiunto il limite indicato, per essere riammessi all’attività professionale (cosa che può essere fatta in qualunque momento, anche prima della scadenza naturale di fine anno 2016)».
Al di là di ciò che stabilisce la legge, comunque, quello dell’aggiornamento professionale è un aspetto imprescindibile che ogni professionista sanitario deve curare: «La scienza medica fa progressi costanti ogni giorno – spiega ancora Gigli –, e per capirlo non occorre andare a cercare notizie sulla stampa specializzata. Basta guardare i telegiornali per avere notizie sempre fresche di nuovi farmaci, nuovi tipi di intervento, nuovi risultati raggiunti. Bene, tutto questo deve essere tradotto nella pratica quotidiana della professione medica e il cittadino deve avere la possibilità di poter usufruire dei nuovi passi compiuti dalla medicina». Non solo. Il paziente, secondo Gigli, deve anche essere messo in grado di poter «riconoscere il medico che ha acquisito le competenze per poter eseguire determinati interventi e, dunque, per fornire determinate prestazioni». Insomma, la formazione continua va fatta e il cittadino deve sapere se un determinato medico si aggiorna o meno.
Come detto, però, il 2015 non è stato un anno particolarmente fruttuoso dal punto di vista dei crediti ECM. Tanti i camici bianchi che non sono riusciti a conseguire i crediti obbligatori stabiliti per legge. Luigi Conte e Roberto Stella, due tra i più autorevoli membri della Commissione e della FNOMCeO, hanno espresso preoccupazione per la deriva presa ed hanno suggerito di «migliorare l’offerta formativa, puntando su investimenti e nuovi incentivi». Ma quali sono i motivi di questo “crollo”? La commissione ne ha individuati sostanzialmente due: la scarsa offerta formativa e il poco tempo che i medici hanno a disposizione a causa degli orari di lavoro massacranti cui sono sottoposti.
Unico trend in crescita per l’ECM è quello relativo ai corsi FAD (Formazione a distanza) come conferma uno dei principali operatori del settore: «I nostri numeri sono in controtendenza – conferma Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi Group -. Tramite il nostro partner Sanità in-Formazione, provider accreditato Agenas, siamo già riusciti a registrare numeri da record grazie al web e alla Formazione a distanza che i medici possono svolgere comodamente da casa. Anche la questione dei costi è rilevante di questi tempi: aderendo gratuitamente a Consulcesi Club al numero verde 800.122.777 e sul sito internet www.corsi-ecm-fad.it, gli operatori sanitari hanno tutti i 50 crediti annuali obbligatori ECM. Riteniamo comunque giusto premiare chi matura più crediti con assunzioni e avanzamenti di carriera e sanzionare chi non è in regola».