In una lettera indirizzata a Il Secolo XIX, il Ministro della Salute evidenzia la rapidità ed efficacia del sistema dei soccorsi in occasione del crollo del ponte Morandi di Genova
Dopo i ringraziamenti che il Ministro della Salute Giulia Grillo ed il Sottosegretario Armando Bartolazzi hanno rivolto a tutti gli operatori impegnati a Genova nel soccorso delle vittime del crollo del ponte Morandi, la titolare del dicastero ritorna sulla tragedia con una lettera inviata a Il Secolo XIX.
«Genova è per me da sempre una città speciale. Non da quel terribile 14 agosto che ricorderemo sempre. E non perché adesso tutti parlano di questa meravigliosa città. La gravissima ferita che ha colpito Genova e i suoi cittadini, ha suscitato in me, in tutto il Governo, un profondo dolore.
Ma insieme, come ministro della Salute, non posso non esprimere verso il suo sistema sanitario, un grande senso di soddisfazione e insieme di orgoglio per la capacità che ha dimostrato di saper rispondere con rapidità ed efficacia a una situazione grave e oggettivamente complicata da affrontare.
Un sistema sanitario che ha saputo reggere prontamente l’urto della situazione e di approntare il giusto mix di interventi. che erano tanti e non sempre facili da mettere in opera e da coordinare nei tempi rapidi che la gravità del momento richiedeva. Questo, va detto, anche col supporto che altre realtà regionali hanno subito offerto.
Davvero un bel momento e un bell’esempio di una buona sanità pubblica che in Italia esiste ed è più diffusa di quanto le cronache non la facciano apparire. È la sanità pubblica che tutti si aspettano di cui fanno parte – e questo è un altro messaggio fondamentale che ci arriva dalla tragedia di queste ore – l’abnegazione e il grande senso di responsabilità che hanno saputo dimostrare tutti gli operatori della sanità.
Dagli interventi sul campo del disastro, agli ospedali, ai volontari delle pubbliche assistenze e ai soccorritori della Croce Rossa. Storie di donne e uomini che sempre operano in silenzio e con sacrificio perché la macchina delle cure non si fermi. Anche per questo Genova è speciale per me. Per la sanità pubblica. Per tutti gli italiani».