Scaduti i termini per iscriversi alle prove fissate dal 28 al 31 luglio: polemiche per l’organizzazione e per le borse a disposizione. Il SIGM: «Evitare gli errori dello scorso anno per non minare la credibilità dell’Istituzione»
Chiuse le iscrizioni per partecipare alle prove selettive per l’ingresso alle scuole di specializzazione. I laureati di Medicina e Chirurgia hanno avuto esattamente 20 giorni per conquistarsi un posto tra quei banchi che – tra il 28 ed il 31 luglio – segneranno il loro destino: chi ce la fa può sognare un futuro con il camice bianco in Italia, chi “inciampa” nei quiz, invece, ha due possibilità: riprovarci oppure tentare fortuna all’estero. Strada, quest’ultima, sempre più battuta: sia per le opportunità professionali oltreconfine, sia perché in Italia il numero delle borse resta sempre limitato. Sono salite di 868 unità, arrivando a quota 6.364, di cui 6.000 messe a disposizione dallo Stato, 335 dalle Regioni e 29 da altri Enti, ma restano comunque insufficienti, considerando che il numero dei candidati sarà almeno il doppio.
LA PROVA – Nella domanda, il candidato può indicare massimo tre scuole di cui due nella stessa area (medica, chirurgica, servizi) e la terza in un’altra; per ogni tipologia di scuola si indicano le sedi dove ci si vorrebbe formare, sempre in ordine di preferenza. I quesiti a risposta multipla restano 110, come lo scorso anno: 70 comuni a tutti i candidati da risolvere in 50 minuti, 30 comuni a ciascuna Area (30 minuti), 10 comuni per tipologia (20 minuti). Le 70 comuni faranno però maggiore riferimento alla formazione clinica del percorso di laurea. Ogni risposta esatta vale 1 punto, ogni risposta non data 0 punti, ogni risposta errata -0,30. La valutazione dei 10 quesiti specifici per ciascuna Scuola ha un peso maggiore: 2 punti per ogni risposta esatta, 0 per ogni risposta non data e -0,60 per ogni risposta errata. L’ultimo scorrimento delle graduatorie quest’anno avverrà entro il 20 ottobre 2015. Per quanto riguarda il calendario delle prove, la prima parte comune a tutte le tipologie di Scuola è fissata per il 28 luglio (inizio ore 11.00). La seconda parte si svolgerà per le Scuole di Area medica il 29 luglio, per le scuole di Area chirurgica il 30 luglio, per le scuole di Area dei servizi clinici il 31 luglio (sempre con inizio alle ore 11). I candidati avranno a disposizione computer privi di tastiera, non connessi a Internet, sui quali sarà possibile operare esclusivamente attraverso un mouse. ‘elenco delle sedi di svolgimento della prova di ammissione sarà pubblicato lunedì 6 luglio 2015 sul sito www.universitaly.it. Ai titoli saranno attribuiti fino a 15 punti di cui: fino a 2 punti per il voto di laurea, fino a 13 per il curriculum degli studi. Le graduatorie saranno pubblicate giovedì 6 agosto 2015 sul sito riservato alle Specializzazioni a cui si accede da www.universitaly.it.
CHI ENTRA E COME – La pubblicazione delle graduatorie nominative è prevista il 6 agosto, il 24 dello stesso mese partono le iscrizioni e lo scorrimento delle graduatorie per la scelta della scuola in base alle tre opzioni indicate. C’è tempo fino al 20 ottobre per decidere. I corsi iniziano il 3 novembre. Ogni specializzando percepisce 22.700 euro annui come parte fissa del contratto. A questa cifra si aggiungo 2.300 (parte variabile) nei primi due anni e mille in più nei tre successivi. Durante la scuola di specializzazione non è consentito esercitare la libera professione, ma sono previste sostituzioni in assistenza primaria, guardia medica e turistica.
LE POLEMICHE – Più puntuali del bando del Ministero della Pubblica Istruzione, emanato proprio sul filo di lana, sono arrivate le polemiche. Già nei mesi scorsi i giovani medici avevano fatto la voce grossa dando vita a diverse forme di protesta davanti al MIUR. Al loro fianco si era schierata anche Consulcesi, inviando una lettera aperta al ministro Stefano Giannini nella quale chiedeva «trasparenza e regole chiare nei test di ammissione», mettendo a disposizione i suoi legali – particolarmente efficaci nel far valere i diritti dei camici bianchi – per gli eventuali ricorsi, che restano comunque una pericolosa spada di Damocle. Ora arriva anche una interrogazione del Pd, a firma della deputata Vincenza Bruno Bossio, che nel testo chiede al Ministro dell’Istruzione «quali iniziative intenda intraprendere a seguito delle decisioni del Consiglio di Stato, considerando da un lato le graduatorie sul concorso 2013/2014 ancora in fase di scorrimento e dall’altra i possibili profili di illegittimità circa l’affidamento del servizio al Cineca» e si aspetta che il «Miur garantisca standard organizzativi omogenei in tutte le sedi». Una soluzione, in tal senso la offre il SIGM, il Segretariato dei Giovani Medici: «È necessario far fruttare l’esperienza dello scorso anno e non ripetere errori organizzativi che possano vanificare gli sforzi di migliaia di giovani medici che si approcciano al concorso nazionale ricercando trasparenza e una valutazione oggettività e meritocratica – affermano i Giovani Medici – chiediamo al Miur di coordinare il decentramento organizzativo verso le Università e di prestare massima attenzione nei confronti di questo concorso che è ormai un banco di prova per la credibilità dell’Istituzione agli occhi di tutta la classe medica».
COME SCHIVARE TRAPPOLE E… RICORSI – Nel frattempo sulla rete e tra i social network è già partito il tam tam. Ma non ci sono solo polemiche e critiche. Gli aspiranti specializzandi hanno soprattutto molti dubbi, a riprova di un sistema non certo lineare e con tanti buchi. Proprio per questo sul sito del SIGM (www.giovanemedico.it) è stata creata una sezione ad hoc con F.A.Q. in continuo aggiornamento. L’obiettivo è quello di cercare di esaurire ogni dubbio e perplessità, scavando con attenzione e precisione nelle pieghe del contorto meccanismo. Le fonti per le risposte sono il Ministero stesso ed il portale Universitaly. Sarà sufficiente per evitare un altro scivolone come quello dello scorso anno? Le prove di luglio saranno sicuramente un test attendibile, ma va tenuto in considerazione che gli effetti dell’ondata di ricorsi causata da quei macroscopici errori non si sono ancora esauriti. E quindi la partita si gioca su due fronti.