Oltre 4.000 casi di diabete non diagnosticato e quasi 19.000 casi di prediabete: sono questi i risultati più interessanti emersi dai dati raccolti durante la campagna DiaDay, il primo screening nazionale del diabete, eseguito gratuitamente nelle farmacie dal 14 al 24 novembre
Oltre 4.000 casi di diabete non diagnosticato e quasi 19.000 casi di prediabete: sono questi i risultati più interessanti emersi dai dati raccolti durante la campagna DiaDay, il primo screening nazionale del diabete, eseguito gratuitamente nelle farmacie dal 14 al 24 novembre.
“Sono molto soddisfatto dei risultati ottenuti: nell’arco di soli 11 giorni sono state monitorate oltre 160.000 persone. Proprio grazie a questo screening oltre 4.000 persone potranno cominciare a tenere sotto controllo il diabete, una malattia insidiosa perché resta priva di sintomi finché non si presentano le complicanze, che possono essere seriamente invalidanti” afferma il presidente di Federfarma, Marco Cossolo. “Importante anche il dato relativo ai soggetti che hanno scoperto di trovarsi nella condizione di prediabete: queste persone possono evitare che la patologia si sviluppi semplicemente cambiando stile di vita e abitudini alimentari. I risultati del DiaDay non toccano solo la sfera della salute individuale, perché evitare che il soggetto prediabetico diventi diabetico o che chi è diabetico sviluppi complicanze, fa risparmiare il Servizio sanitario nazionale, riducendo il numero dei ricoveri, delle analisi, dei farmaci. La campagna DiaDay è stata una dimostrazione concreta di come la rete capillare delle farmacie possa utilmente contribuire all’attività di prevenzione sul territorio”.
Per Paolo Brunetti, presidente AILD, “L’indagine di screening, estesa a tutto il territorio nazionale con il coinvolgimento di oltre 5.600 farmacie ed oltre 160.000 persone esaminate, ha consentito di individuare ben 4.415 casi di Diabete non diagnosticato, pari al 3% della popolazione fino a quel momento ritenuta normale. Il valore di una diagnosi precoce risiede nella maggiore probabilità di prevenire o ritardare, con una terapia farmacologica instaurata tempestivamente, l’insorgenza delle complicanze cardiovascolari, oculari, renali e neurologiche che rendono temibile la malattia. L’indagine ha inoltre consentito di individuare circa 19.000 persone affette da prediabete (con glicemia compresa fra 100 e 124 mg%), pari ad oltre il 13% della popolazione esaminata ed una quota altrettanto notevole di soggetti che pur essendo normoglicemici (con glicemia <100 mg%) hanno un rischio elevato di sviluppare il diabete in tempi relativamente brevi. In tutti questi è possibile realizzare l’ambizioso obiettivo di prevenire l’insorgenza della malattia attraverso l’educazione ad un corretto stile di vita sotto il profilo alimentare e motorio. L’età avanzata, la familiarità diabetica e l’obesità addominale appaiono i principali fattori di rischio per lo sviluppo della malattia.”
Secondo Giorgio Sesti, presidente SID, “I dati di questa prima esperienza di screening presso le farmacie distribuite in tutto il territorio nazionale confermano l’importanza della diagnosi del diabete per potere tempestivamente curare le persone con patologia ignota. I dati confermano quanto già stimato in altri studi di popolazione, ovvero che in Italia vi sono circa 1,5 milioni di persone con malattia conclamata che ignorano di avere il diabete. Infatti, il diabete tipo 2 può restare per anni non diagnosticato e questo ritardo può causare danni gravi a livello del sistema cardiovascolare, dei reni e degli occhi. I dati dello screening confermano anche che un numero molto elevato di adulti, pari a 7,5 milioni di persone, ha una condizione di rischio di malattia ovvero quello stato comunemente definito di prediabete. È importante in questi casi misurare la glicemia ogni 6-12 mesi e se si è in sovrappeso cercare di ridurre il proprio peso corporeo attraverso un cambiamento di stile di vita basato su una dieta equilibrata e su un incremento dell’attività fisica”.
“La prevalenza non solo del diabete ma in generale delle patologie croniche è aumentata del 50% negli ultimi 10 anni” osserva Paola Pisanti, coordinatore della commissione Cronicità del Ministero della Salute. “Questo pone sfide importanti a un Sistema sanitario nazionale costruito per risolvere soprattutto patologie acute. Dobbiamo quindi uscire dal paradigma ospedalocentrico e valorizzare le risorse esistenti sul territorio, creando una vera rete di sostegno per il paziente cronico, rete nella quale oltre ai Medici specialisti, a quelli di Medicina generale, ai Pediatri e alle strutture assistenziali domiciliari e non, può giocare un ruolo importante anche la Farmacia.
La Farmacia, grazie alla sua diffusione sul territorio e ai continui rapporti con i cittadini, quindi, si inserisce nei processi informativi che permettono di conseguire significativi obiettivi in termini di prevenzione primaria e secondaria, secondo protocolli condivisi con le cure primarie e con la specialistica, anche per quel che riguarda l’aderenza ai trattamenti a lungo termine.
Pertanto il Piano nazionale della cronicità del 2015 ha proposto la sperimentazione di modalità di coinvolgimento delle farmacie nel percorso di prevenzione primaria e secondaria delle malattie croniche, in risposta ai recenti indirizzi sulla “farmacia dei servizi”, che permetterà di conseguire significativi obiettivi in termini di salute”.
Michelangelo Galante, componente del Centro Studi Federfarma, commenta: “E’ una sensazione di grande soddisfazione quella che provo ad essere collega di tanti e bravi professionisti, i farmacisti italiani, che con tanta passione ed impegno hanno interpretato il DiaDay, nessun compenso, nessuna lode, solo la voglia di essere valorizzati e sentirsi a pieno titolo dentro la Sanità italiana. Io spero che tanto impegno venga riconosciuto e che in futuro la farmacia venga coinvolta in altre iniziative”.
Per il senatore Luigi d’Ambrosio Lettieri (Dit), presidente dell’Intergruppo parlamentare “Qualità della vita e Diabete”, componente della Commissione Sanità del Senato e vicepresidente Fofi, “Medicina di famiglia e farmacia del territorio sono fondamentali punti di riferimento della sanità territoriale. La farmacia, in particolare, si conferma un prezioso presidio sanitario di prossimità che per la sua diffusione capillare è chiamata a svolgere un ruolo sempre più rilevante nella governance della nuova sanità.
È importante che si rafforzi la collaborazione interprofessionale necessaria per ottenere risultati concreti anche attraverso gli screening che, come dimostrano i dati del DiaDay, la prima campagna di misurazione gratuita della glicemia promossa da Federfarma nelle farmacie italiane, sono uno strumento irrinunciabile per sviluppare consapevolezza nei cittadini, politiche di prevenzione e diagnosi precoce di una patologia insidiosa e in aumento esponenziale.
Diagnosticare tempestivamente il diabete – osserva il senatore – vuol dire evitare le numerose e gravi complicanze che pregiudicano la qualità della vita e incidono pesantemente sui bilanci della finanza pubblica e delle famiglie. In tal senso, quest’ultima iniziativa di Federfarma si presenta con l’immagine di una farmacia viva, vitale, efficiente e ben sintonizzata con una sanità che investe sul territorio, dove il farmacista è pronto a un nuovo ruolo da protagonista partendo dalle cronicità che sono la vera sfida della politica socio-sanitaria.
La promozione di corretti stili di vita, la diagnosi precoce e l’aderenza terapeutica rappresentano le pietre miliari della “farmacia dei servizi” che ruota attorno a un professionista competente, credibile e disponibile che si pone con responsabilità e rinnovata consapevolezza al servizio della comunità e in relazione con le istituzioni”.
Per il senatore Andrea Mandelli, presidente della FOFI, “Il successo del DiaDay è un’evidente conferma di molti aspetti qualificanti della professione. Innanzitutto della grande fiducia che il cittadino ripone nel farmacista, basata sul riconoscimento della sua disponibilità e della sua competenza. Ed è una conferma anche dell’importanza del ruolo che questo professionista, presente in modo capillare sul territorio, può svolgere nell’opera di prevenzione primaria e di educazione sanitaria e nelle campagne volte a intercettare le persone affette da condizioni di cui non sono consapevoli e che possono essere affrontate adeguatamente quanto più precoce è la diagnosi. Dobbiamo proseguire su questa strada, standardizzando le metodiche per ottenere dati e risultati incontrovertibili sotto tutti gli aspetti”.
La campagna DiaDay è stata realizzata da Federfarma in collaborazione con AILD (Associazione italiana Lions per il diabete) e SID (Società italiana di diabetologia) ed ha il patrocinio di FOFI, Intergruppo parlamentare Qualità di vita e diabete, Fenagifar (Federazione nazionale associazioni giovani farmacisti) e AMD (Associazione medici diabetologi).