Interventi chirurgici improvvisi, spese universitarie, decesso di un congiunto, calamità naturali, cure e terapie, assistenza agli anziani e imprevisti di vario genere: fronteggiarli con un aiuto economico si può. Le offerte Enpam
Parola d’ordine: lungimiranza. Nella vita di ogni persona, anche dei professionisti sanitari, possono accadere imprevisti di varia natura che vanno ad intaccare benessere economico e serenità guadagnati con anni di duro lavoro, mettendo a rischio la stabilità quotidiana e rendendo il futuro incerto. La Fondazione Enpam è al fianco dei suoi medici anche nel caso in cui dovessero verificarsi queste sfortunate eventualità prevedendo la possibilità, per gli iscritti che si trovino in situazioni di difficoltà, personali o familiari, di richiedere un sostegno economico. Esaminiamo le varie fattispecie previste.
Gli iscritti che si trovano in difficoltà economiche possono chiedere un aiuto all’Enpam per:
Possono fare domanda per il sussidio: i medici e gli odontoiatri attivi; i pensionati con un’anzianità di iscrizione all’Albo precedente al pensionamento di almeno dieci anni; gli studenti che hanno scelto di iscriversi all’Enpam; il familiare titolare di una pensione indiretta o di reversibilità a carico dell’Enpam indicato dagli altri componenti della famiglia aventi diritto.
Per quanto riguarda i requisiti, è necessario innanzitutto che il reddito non superi di 6 volte il trattamento minimo Inps. Il limite è aumentato di un sesto per ogni componente del nucleo, escluso chi fa la domanda. L’incremento raddoppia per ogni componente riconosciuto invalido all’80% (o con una percentuale più alta). Per determinare l’importo, dal reddito complessivo del nucleo familiare devono comunque essere dedotte le spese eventualmente sostenute per i casi per cui è previsto questo sussidio. In casi eccezionali, per eventi particolarmente gravi, l’Enpam può concedere con un provvedimento motivato un aiuto economico che non tiene conto del requisito del reddito e del limite massimo di rimborso previsto.
Il sussidio non può superare 8.000 euro circa. La prestazione assistenziale viene concessa una volta all’anno (solare). Per particolari eventi che hanno effetti duraturi nel tempo la Fondazione può prevedere un ulteriore sussidio. Chi si trova in una situazione di difficoltà al di fuori dei casi previsti può comunque chiedere un sostegno economico all’Enpam, purché la situazione di disagio venga documentata. Per avere diritto al sussidio il reddito del nucleo familiare, nell’anno precedente alla richiesta, deve essere inferiore a una determinata soglia. Il limite aumenta di due volte il minimo Inps per ogni componente riconosciuto invalido all’80%. Il sussidio, tuttavia, non può superare 5mila euro circa all’anno, e non è previsto per gli studenti iscritti all’Enpam.
Per i figli dei medici e dei dentisti sono previsti diversi tipi di sussidi per le spese scolastiche e universitarie. I liberi professionisti possono fare domanda se iscritti alla Quota B, e se hanno un reddito che non supera 6 volte il trattamento minimo Inps. Il limite è aumentato di un sesto per ogni componente del nucleo escluso chi fa la domanda. L’incremento raddoppia per ogni componente riconosciuto invalido almeno all’80 per cento. Il figlio per cui si fa domanda, invece, deve essere in regola con gli studi (aver cioè conseguito tutti i crediti previsti per gli anni accademici precedenti e almeno la metà dei crediti previsti per l’anno in corso, non aver ottenuto la laurea prima dell’anno accademico 2020/21; non avere più di 26 anni; non ricevere sussidi di studio da altri enti previdenziali (per es. Onaosi).
Gli iscritti attivi sono coperti dal rischio non autosufficienza con un assegno di 1200 euro al mese (1035 per i casi di non autosufficienza che si sono verificati entro il 30 aprile 2019) da aggiungere alle tutele già previste dall’Enpam e a ogni altro eventuale reddito. L’adesione alla polizza è automatica e non richiede alcun esborso per medici e odontoiatri. La polizza è erogata attraverso Emapi (Ente di Mutua Assistenza per i Professionisti Italiani), associazione riconosciuta senza scopo di lucro costituita da dieci enti privati di previdenza tra cui l’Enpam. Sono coperti dalla polizza gli iscritti e i pensionati che al 1° agosto 2016 non avevano compiuto 70 anni e non avevano già in atto condizioni di non autosufficienza.
I pensionati che si trovano in difficoltà economiche possono chiedere all’Enpam un sostegno per pagare la retta di soggiorno in case di riposo. Hanno diritto a questo sussidio anche il coniuge convivente e i familiari titolari di una pensione indiretta o di reversibilità che hanno più di 65 anni. Per poter chiedere questo sussidio il reddito non può essere superiore a 3 volte il minimo Inps. Il contributo previsto per ciascuno per ogni giornata di presenza effettiva nella casa di riposo è di circa 60 euro. L’importo del sussidio non può superare il 75 per cento della retta effettivamente pagata.
I pensionati che non sono fisicamente o psichicamente autosufficienti possono chiedere, in alternativa ai due sussidi precedenti, un contributo assistenziale per pagare le spese dell’assistenza domiciliare. Per poter fare domanda i pensionati devono avere un’anzianità di iscrizione all’Albo, precedente al pensionamento, di almeno dieci anni. Il sussidio è previsto anche per il coniuge convivente e per i familiari titolari di una pensione indiretta o di reversibilità.
In caso di calamità naturali, i medici e gli odontoiatri possono chiedere un contributo economico all’Enpam se subiscono danni alla prima abitazione o allo studio professionale, ma anche a beni mobili come ad esempio automezzi, computer e attrezzature. Ecco i requisiti per avere diritto ai sussidi:
Veniamo alle somme rimborsabili: la somma massima rimborsabile è di circa 17mila euro (l’importo è indicizzato annualmente). Per chi svolge solo la libera professione il rimborso è più alto. L’Enpam può contribuire anche a pagare fino al 75 per cento degli interessi sui mutui edilizi accesi da iscritti o familiari superstiti per ricostruire o riparare la casa e/o lo studio professionale danneggiati. Il limite massimo del rimborso è di circa 9 mila euro l’anno per un periodo non superiore a cinque anni. I sussidi assistenziali per calamità naturali sono esenti da tasse e non sono vincolati a soglie di reddito.
Per i liberi professionisti sono previsti dei sussidi extra in caso di calamità naturali: possono fare richiesta i liberi professionisti in attività e pensionati e i familiari titolari di una pensione indiretta o di reversibilità a carico dell’Enpam. È necessario inoltre che i liberi professionisti abbiano versato i contributi alla Quota B del Fondo di previdenza generale per almeno un anno nei tre anni che precedono la domanda. In particolare, in caso di danni a beni immobili e mobili, come ad esempio automezzi, computer e attrezzature, l’Enpam prevede per i liberi professionisti un sussidio economico extra di circa 5.000 euro al massimo.
Si tratta di un sussidio non soggetto a limiti di reddito. Inoltre, gli iscritti che esercitano solo la libera professione possono chiedere un sussidio sostitutivo del reddito di più di 2.000 euro al mese per un massimo di 12 mesi, se per i danni subiti sono stati costretti a interrompere l’attività professionale e quindi non hanno avuto reddito. Per frazioni di mese l’indennità è di circa 80 euro al giorno.
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