La presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici Nausicaa Orlandi ai appella all’esecutivo: «Chiediamo al Governo di recepire l’esigenza di inserire ulteriori professionisti sanitari Chimici e Fisici nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale». Poi sottolinea: «Iscritti a Ordine non potranno accedere a indennità una tantum di 600 euro»
La Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici (FNCF) insieme a tutte le professioni rappresentate nella Rete delle Professioni Tecniche (RPT) e nel Comitato Unitario delle Professioni (CUP) chiedono, come già fatto nei giorni scorsi, un intervento al Decreto-legge “Cura Italia” (D.L. n. 18/2020, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 70 del 17 marzo 2020) a tutela del futuro dei 2.300.000 professionisti ordinistici italiani.
«I nostri liberi professionisti – dichiara Nausicaa Orlandi, Presidente della FNCF – sono direttamente coinvolti dall’emergenza sanitaria in atto, coinvolti in quanto presenti al loro posto di lavoro al servizio di cittadini e Stato, e coinvolti perché i futuri scenari sanitari ed economici li vedranno ulteriormente in difficoltà. I mesi che verranno saranno difficilissimi, sul fronte della tenuta della nostra economia e delle ricadute sul mondo del lavoro. Per questo motivo, non possiamo rischiare che un universo di competenze come quello costituito dai professionisti ordinistici, sia sacrificato perché non adeguatamente sostenuto dallo Stato e abbandonato a sé stesso».
La FNCF già direttamente all’inizio dell’emergenza, e successivamente in data 12.03.2020 insieme alla RPT e nella giornata di ieri 17.03.2020 congiuntamente a RTP e il CUP, ha chiesto un intervento immediato sul Decreto-legge “Cura Italia”, decreto che si prefigge l’obiettivo di curare il Paese e che deve prendersi cura indistintamente di tutti i suoi cittadini, unendo e non dividendo la società di fronte ad una emergenza sanitaria che non chiede alle sue vittime quale sia il loro status lavorativo, ma accomuna tutti indistintamente.
«L’appello rivolto oggi – continua Orlandi – al Presidente Conte ed al Governo tutto è di intervenire prevedendo nella conversione del decreto-legge e nei decreti attuativi misure a sostegno dei liberi professionisti, che al pari degli altri lavoratori autonomi ed imprese si troveranno in grande difficoltà nei prossimi mesi, visto anche le sospensioni da parte dei pagamenti delle stesse pubbliche amministrazioni. Chiediamo altresì al Governo di recepire l’esigenza di inserire ulteriori professionisti sanitari Chimici e Fisici nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale al fine di rafforzare la presenza di queste figure professionali importanti per fronteggiare ’emergenza sanitaria da Coronavirus».
Le misure di sostegno del Decreto “Cura Italia” che escludono i liberi professionisti
Come si evince dal Decreto “Cura Italia” pubblicato il 17/03/2020, i lavoratori autonomi iscritti agli ordini professionali non potranno accedere alle principali misure di sostegno dell’economia, tra cui spicca in particolare l’indennità una tantum di 600 euro.
Per diverse categorie di soggetti, il Decreto Cura Italia prevede l’assegnazione di un’indennità pari a 600 euro per il mese di marzo 2020. Tale misura agevolativa risulta infatti destinata a una platea di quasi 5 milioni di persone, fra i quali sono compresi i professionisti non iscritti agli ordini, i co.co.co. in gestione separata, artigiani, commercianti, coltivatori diretti e mezzadri, stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali, lavoratori del settore dello spettacolo, lavoratori agricoli. Tuttavia, da tale beneficio sono esclusi i liberi professionisti iscritti agli ordini.
Una delle poche misure di sostegno dedicate agli iscritti agli ordini professionali che hanno cessato, ridotto o sospeso l’attività in conseguenza dell’emergenza epidemiologica in atto, è quella che prevede la costituzione di un apposito “Fondo per il reddito di ultima istanza a favore dei lavoratori danneggiati dal virus COVID-19”, la cui finalità sarà quella di garantire, a tali soggetti, il riconoscimento di un’indennità per l’anno 2020 nel limite di spesa complessivo per tutti i lavoratori dipendenti ed autonomi di 300 milioni di euro.
Le disposizioni attuative per la gestione del Fondo saranno riportate nei decreti che il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze adotterà entro 30 giorni dal Decreto Cura Italia. In tali decreti si definiranno criteri di priorità e modalità di attribuzione dell’indennità nonché la eventuale quota del limite di spesa da destinare, in via eccezionale, al sostegno del reddito dei professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria di cui ai decreti legislativi 30 giugno 1994, n. 509 e 10 febbraio 1996, n.103.
Deroga delle norme in materia di riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie
Per la durata dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, in deroga alla vigente normativa, è consentito l’esercizio temporaneo di qualifiche professionali sanitarie ai professionisti che intendono esercitare sul territorio nazionale una professione sanitaria conseguita all’estero regolata da specifiche direttive dell’Unione europea. Gli interessati presentano istanza corredata di un certificato di iscrizione all’albo del Paese di provenienza alle regioni e Province autonome, che possono procedere al reclutamento temporaneo di tali professionisti ai sensi degli articoli 1 e 2 del decreto-legge 9 marzo 2020, n. 14.
La FNCF ritiene questa deroga fondamentale per permettere un accesso in particolare ai laureati in Fisica ed agli specializzati in Fisica Medica che operano all’estero e che ancora ad oggi, non essendoci esame di stato, non hanno potuto veder riconosciuta la propria laurea e\o specializzazione conseguita all’estero ed inserirsi in un Servizio Sanitario Nazionale che ancora ad oggi ha necessità di essere integrato con Chimici e Fisici.