Lavoro e Professioni 19 Gennaio 2022 17:00

Ecco perché (quasi) nessuno vuole fare l’infermiere. L’allarme di Mangiacavalli (FNOPI)

A Sanità Informazione l’analisi di Barbara Mangiacavalli: «La nostra professione rischia di essere poco appetibile: percepiamo gli stipendi più bassi d’Europa, senza incentivi, né stimoli di carriera. I nostri ospedali saranno sempre più affollati da infermieri stranieri, le cui competenze non sono sottoposte a controllo»

Indennità di specificità per la professione infermieristica, formazione specialistica, soluzioni strutturate e nessuna scorciatoia per sopperire alla carenza di organico, più professori infermieri per formare nuove leve, via da subito vincolo di esclusività e incompatibilità del cumulo di impieghi. Gli infermieri italiani avrebbero voluto inaugurare il nuovo anno tagliando almeno uno di questi traguardi. E, invece, nessuna di queste richieste, tutte avanzate alle Istituzioni competenti in questi due anni di emergenza sanitaria, ha trovato risposta.

«Da quando è esplosa la pandemia abbiamo offerto tutto il nostro impegno e la nostra professionalità – assicura Barbara Mangiacavalli, presidente della FNOPI, la Federazione nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche – nonostante gli evidenti limiti e debolezze del Sistema Sanitario Nazionale, come le carenze di organico e un blocco del turnover decennali. Che gli infermieri non si siano tirati indietro nemmeno nei momenti più critici dell’emergenza sanitaria in corso lo dimostrano i numeri, sia dei contagiati che di coloro che hanno pagato con la propria vita. Gli infermieri sono stati disponibili a modificare gli assetti organizzativi anche nel giro di poche ore pur di gestire al meglio le situazioni più critiche e di occuparsi di pazienti di cui, in termini di competenze specialistiche, non si erano mai presi cura prima che la pandemia esplodesse», aggiunge Mangiacavalli.

Serve più formazione

Ed è proprio per adeguare la preparazione degli infermieri italiani ai bisogni di salute emergenti che la FNOPI chiede una revisione dei percorsi universitari, dalla formazione di base a quelle specialistica. «Per formare in modo adeguato le nuove leve abbiamo bisogno di un corpo docente costituto da infermieri altrettanto preparati e numericamente adeguati. Attualmente, per la nostra disciplina (Med45) disponiamo di meno di 40 professori: il rapporto docente-studente di infermieristica è di uno a 1.350. Esistono corsi di laurea in area medica in cui questo rapporto è di un professore ogni 6 studenti», sottolinea la presidente FNOPI.

Adeguare l’offerta formativa sarebbe il primo passo necessario ad un successivo potenziamento dell’organico: «Eliminare il numero chiuso per l’accesso al corso di laurea in Scienze Infermieristiche non è la soluzione alla carenza di personale – dice Mangiacavalli -. Tanto che la FNOPI è contraria alla sua abolizione. Permettere l’accesso ad un numero indefinito di studenti peggiorerebbe le carenze di docenti, di aule di formazione e di sedi accreditate per l’insegnamento clinico, fondamentale per la formazione infermieristica. In altre parole, si rischierebbe di avere più personale, ma meno qualificato»

Via i vincoli di esclusività e di incompatibilità

Intanto, in attesa che nuovi professionisti vengano formati, si potrebbero avere a disposizione più ore di assistenza infermieristica «eliminando – spiega Mangiacavalli – il vincolo di esclusività e di incompatibilità del cumulo di impieghi. Se solo un terzo degli infermieri dipendenti (che sono circa 270 mila) potesse lavorare al di fuori dell’azienda da cui dipende, per l’equivalente di un turno ogni settimana (circa 6-7 ore), si avrebbero a disposizione circa 550 mila ore in più di assistenza infermieristica che potrebbero offrire un importante supporto al territorio o sopperire ad altre esigenze».

Gli stipendi sono ancora inadeguati

Tra le altre richieste avanzate dalla FNOPI quella di rendere immediatamente disponibile l’indennità di specificità, prevista e finanziata nella legge di Bilancio 2021 approvata nel dicembre 2020, ma ancora ferma. «Gli stipendi degli infermieri italiani sono tra i più bassi di tutta Europa – denuncia Mangiacavalli -. La nostra professione non è più attrattiva perché non c’è possibilità di far carriera: un infermiere entra nel SSN con un contratto ed esce, dopo 40 anni, con il medesimo inquadramento. La carenza di appeal per la professione infermieristica ci costringere a far sempre più ricorso ad infermieri stranieri che già operano nel nostro servizio pubblico senza alcuna iscrizione ad un ordine professionale, né un adeguato controllo delle competenze. Queste sono scorciatoie utilizzare per sopperire alla carenza di organico a cui la FNOPI si oppone fermamente».

Serve una risposta immediata

Gli infermieri italiani dicono no a sanatorie ed a soluzioni temporanee: «Il tema della carenza infermieristica deve essere affrontato in modo strutturato e definitivo affinché tutti gli assistiti siano trattati come pazienti di serie A, che siano degenti di un ospedale pubblico, di una Rsa, di struttura privata o a domicilio. Non può e non deve esserci alcuna differenza», spiega Mangiacavalli.

Per la FNOPI la resa dei conti è arrivata: «Chiediamo l’immediata istituzione di un tavolo interistituzionale – dice la presidente FNOPI – di cui facciano parte i Ministeri della Salute, dell’Università, della Pubblica Amministrazione, dell’Economia. Il SSN si trova ad affrontare una delle più grandi sfide di ogni tempo: il PNRR. Per realizzarlo è necessario un cambio di paradigma che noi – conclude – non abbiamo ancora visto e che (non più pazientemente) attendiamo».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Test per Infermieristica 2024-2025, circa una domanda per posto. Fnopi, percorso e professione da riformare
Mentre i posti a bando crescono, seppur lievemente (377 in più rispetto al 2023/24), calano le domande (21.250 tra atenei pubblici e privati, ovvero 2.377 in meno rispetto allo scorso anno, -10% circa)
Giornata vittime Covid, Fnopi: «D’accordo con Schillaci, ora la priorità è investire sul capitale umano»
Tra gli infermieri 90 decessi e oltre 390mila contagi, per chi ha accompagnato fino alla fine  le persone colpite più duramente dal virus
Infermieri, Fnopi: «Soddisfatti per estensione a 8 ore del tetto dell’attività libero professionale»
La Federazione degli Ordini degli Infermieri: «Strada intrapresa è corretta, ora investire per nuove assunzioni»
Comparto sanità, Nursind sindacato con più iscritti secondo dati Aran
«Siamo il primo sindacato infermieristico e il quarto del comparto sanità. La nostra organizzazione non solo è in crescita, ma è anche sempre più un punto di riferimento stabile nel panorama sindacale del settore». Lo afferma Andrea Bottega, segretario nazionale del Nursind, commentando i dati della certificazione della rappresentatività dell’Aran. Rispetto al triennio 2019-2021, il […]
Manovra, Guidolin (M5S): «Emendamento per inserire infermieri e OSS fra categorie usuranti»
«Contrariamente a quanto avvenuto durante il Governo Conte II, in questa legge di Bilancio le risorse destinate alla sanità sono insufficienti. Lavoreremo in Parlamento per migliorarla anche su questo aspetto» sottolinea la senatrice pentastellata
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...