La VI edizione della Conferenza Nazionale sulla Formazione Continua in Medicina ha evidenziato anche la necessità di rendere più omogeneo l’accreditamento
Uniformare le modalità di accreditamento ECM a livello nazionale ed evolvere il metodo di insegnamento puntando su nuove tecnologie e Formazione sul Campo. Sono queste le nuove linee guida emerse dalla sesta Conferenza Nazionale sulla Formazione Continua in Medicina, che ha avuto luogo lo scorso 24 e 25 novembre nel Palazzo dei Congressi di Roma.
L’evento è andato in scena in un momento in cui il Sistema Sanitario italiano va incontro ad un nuovo Patto della Salute e ad importanti cambiamenti in ambito medico-sanitario. In questo contesto, la Conferenza si è proposta, nell’ambito della formazione dei professionisti sanitari, come momento di confronto in cui tutti i principali attori del Sistema sono stati chiamati ad apportare il proprio contributo di esperienze, idee e progetti da condividere e confrontare per un sistema sempre più all’avanguardia.
Organizzata sotto la direzione scientifica della Commissione Nazionale per la Formazione Continua e del Ministero della Salute, in collaborazione con Age.Na.S. (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali), quest’anno la Conferenza ha avuto uno spessore particolare perché inserita nella cornice del Semestre italiano a guida dell’Unione europea. Motivo, questo, per cui l’evento ha rappresentato un’occasione unica per trattare il tema dell’aggiornamento professionale e della necessaria armonizzazione delle regole non soltanto nel quadro nazionale, ma in quello – molto più ampio – europeo.
Dalla due giorni è emerso che il 53% circa di tutti i professionisti che operano nella sanità non risulta in regola con il conseguimento dei crediti necessari. Su questo argomento il presidente della FNOMCeO, Amedeo Bianco, si è detto sicuro che “con un piccolo sforzo” si potrebbe riuscire a far scendere questa percentuale “almeno fino al 50, il che non è poco”. Le strade praticabili in questo senso sono due: far crescere una “cultura dell’aggiornamento” tra i professionisti italiani e introdurre, possibilmente per l’inizio del 2016, una serie di sanzioni per chi non si aggiorna.
Largo spazio è stato poi dato alle nuove frontiere della formazione ECM, ovvero quelle relative alle nuove tecnologie: Webinar, realtà aumentata, chirurgia robotica sono soltanto alcune delle tipologie di metodo di aggiornamento che si imporranno nel corso dei prossimi anni. Per il momento, resta la necessità per il medico di formarsi attraverso i “classici” corsi Residenziali, FSC e FAD, con quest’ultimo in rapida e importante ascesa anche grazie allo sviluppo e alla sempre più capillare diffusione di smartphone e tablet.