«Convocare al più presto la Consulta nazionale a supporto della Commissione ECM e discutere quanto prima il futuro del comparto professionale»
Convocare al più presto la Consulta nazionale a supporto della Commissione ECM e discutere quanto prima il futuro del comparto professionale. È questa la richiesta delle associazioni di provider ECM Quality Network e Formazione nella Sanità espressa in una lettera inviata oggi al Ministro della Salute Speranza: «Siamo convinti – si legge nella nota – che un dialogo produttivo con tutti gli operatori del settore sia necessario per ripartire e avviare quel processo di rinnovamento interrotto che lo stesso Ministro annunciava a gennaio di quest’anno».
«Siamo fiduciosi che la Consulta possa concretamente contribuire a migliorare il Sistema ECM – dichiara Simone Colombati, Presidente Formazione nella Sanità –. Da parte nostra siamo pronti ad offrire il nostro know how tecnico e scientifico che potrà dare impulso vitale alla Formazione Continua sul campo nel rispetto rigoroso di elevati livelli di qualità della formazione».
«La voce dei Provider ECM, all’interno della consulta nazionale della formazione permanente, restituisce pluralità al dibattito sui diritti, sui doveri e sul processo di miglioramento di quanti sono impegnati nel delicato compito della formazione medica. – aggiunge Susanna Priore, Presidente ECM Quality Network. -. Tutto ciò, conferisce al sistema dell’Educazione Continua in Medicina uno sviluppo basato sul confronto e sulla partecipazione democratica nel rispetto degli obblighi verso il sistema salute, e di tutela degli attori coinvolti».
In Italia sono accreditati 1.128 Provider, di cui 783 rappresentati da Società, Agenzie ed Enti privati e 579 Provider ECM esclusivamente FAD di cui 413 gestite da Società, Agenzie ed Enti privati. Il nuovo Sistema di Formazione continua in medicina – definito con l’Accordo tra lo Stato e le Regioni prevede che «la Commissione è supportata dalla Consulta nazionale della Formazione Permanente, composta dai provider pubblici e privati accreditati oltre che da rappresentanze delle Organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, società scientifiche accreditate, le università e gli enti di ricerca pubblici e privati, Associazioni di tutela del malato».
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