Una campagna di sensibilizzazione per prevenire il soffocamento dei bimbi. L’iniziativa si chiama “Pappa Sicura” ed è stata realizzata da Futura Stem Cells e Gioservice. A partecipare Giuseppe Morino, nutrizionista del Bambino Gesù, che spiega i benefici del latte materno e lo chef Niko Romito, che consiglia come cucinare piatti buoni e sicuri
L’ostruzione delle vie aeree è uno dei principali casi di morte per i piccoli. Infatti il cibo è un alleato della crescita ma talvolta può diventare pericoloso. Per questa ragione, prevenire il problema imparando come procedere in caso di necessità, diventa fondamentale.
«Nelle scuole dovrebbero essere previsti corsi di disostruzione pediatrica» dichiara l’attrice, conduttrice Elena Santarelli, mamma di due bambini, Giacomo e Greta. «Come vengono formati i docenti e gli stessi studenti per muoversi correttamente in casi di incendio, dovrebbe essere previsti dei corsi per apprendere le manovre di disostruzione delle vie aeree». La showgirl è stata testimonial di una campagna di sensibilizzazione, ‘Pappa sicura‘ realizzata da Futura Stem Cells, leader nel servizio di conservazione delle cellule staminali e Gioservice in collaborazione con gli ospedali Bambino Gesù, Cristo Re e Policlinico Gemelli.
La campagna è finalizzata a insegnare, attraverso un breve filmato, le manovre di disostruzione pediatrica insieme a pratici suggerimenti per preparare le pappe ai piccoli. Nel filmato anche gli utili consigli del pediatra del Bambino Gesù, Giuseppe Morino che elenca i benefici del latte materno che non solo garantisce tutte le sostanze nutritive di cui il bambino ha bisogno nei primo mesi di vita, ma previene patologie in prospettiva. Interviene anche lo chef stellato Niko Romito che si cimenta ai fornelli per creare un piatto gustoso ma allo stesso tempo sicuro destinato ai «clienti più esigenti – spiega lo chef – che sono proprio i più piccoli».
«E’ compito della mamma fare un corso e sapere come intervenire in caso di necessità – dichiara Elena Santarelli – sarebbe bello pensare che nei luoghi pubblici, dalle scuole ai ristoranti, ci fosse sempre personale pronto a prestare assistenza in caso di emergenza, ma non è così. Come sarebbe altrettanto bello che nelle scuole di calcio per piccoli, non solo quelle super attrezzate, ci fossero i defibrillatori a bordo campo. E’ utopistico. Dunque, è giusto da mamme informarsi e sapere cosa fare in caso di necessità».
«Con la scuola si lavora insieme – conclude – però ritengo che prima di tutto a casa si devono dare delle regole. Soltanto con una buona educazione alla base poi le maestre possono intervenire».
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