Pensionamenti, regionalismo differenziato e fondi solo apparentemente integrativi, per Anaao Assomed si tratta di una “tempesta perfetta”
Dalla cronica carenza di personale alle disomogeneità che potrebbero accentuarsi con l’istituzione del regionalismo differenziato, questi alcuni dei principali temi che hanno tenuto banco durante il convegno dal nome evocativo “La tempesta perfetta del Sistema Sanitario Nazionale”, organizzato da Anaao Assomed.
«Siamo in una condizione già ora critica sotto vari aspetti. – Ha dichiarato ai nostri microfoni Carlo Palermo, Segretario Nazionale Anaao Assomed – Considerate le uscite che avremo nei prossimi anni sia per la vecchia legge Fornero ma anche per la Quota 100 che porteranno fuori dal sistema circa 7mila/8mila medici all’anno, senza avere le risorse professionali per sostituirli». Prosegue l’elenco delle difficoltà: «Abbiamo problemi per quanto riguarda il finanziamento e la creazione di fondi che sono solo apparentemente integrativi, in realtà sono sostitutivi delle attività del SSN, l’espansione del welfare aziendale, l’espansione delle assicurazioni individuali, assorbe risorse che potrebbero essere invece destinate allo sviluppo del SSN».
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«Sul regionalismo differenziato – continua Palermo – non penso che una maggiore autonomia possa in qualche modo sanare queste differenze. La mia impressione è che si vada decisamente a rompere uno dei fili verticali che tiene insieme il SSN certamente, ma che tiene insieme il Paese. Perché il concetto di equità nell’accesso, di solidarietà nei finanziamenti, di universalità dei diritti rischia di essere frantumato, perché il diritto a questo punto non dipende più dall’essere un cittadino italiano ma diventauna sorta di diritto di cittadinanza regionale. E chi avrà le risorse per poter sviluppare il proprio sistema sanitario mantenendo localmente il gettito fiscale darà a quei cittadini del Veneto, della Lombardia e dell’Emilia Romagna maggiori diritti rispetto al resto d’Italia. Sono elementi che alla fine frantumano, rompono l’unitarietà del Paese.
Accolto positivamente l’eliminazione del tetto di spesa annunciato dal ministro della PA Giulia Bongiorno, considerato un possibile argine all’emorragia di professionisti che Quota 100 e legge Fornero potrebbero presto produrre. «Vorrei ricordare che il tetto di spesa risale addirittura alla legge finanziaria del 2007, governo Berlusconi-Tremonti, quindi interessa in qualche modo anche la compagine governativa. – ha concluso il segretario di Anaao, Carlo Palermo – L’eliminazione permette anche per le Regioni in piano di rientro di rimpolpare le dotazioni organiche, perché dalle dotazioni organiche del personale sanitario dipende anche la quantità dei servizi che vengono erogati. I livelli essenziali di assistenza non si erogano da soli, abbiamo bisogno di medici, infermieri, tecnici per poter garantire un’offerta sanitaria rispetto a una domanda».