«Tutti siamo chiamati a contribuire a sconfiggere la pandemia e la diffusione del contagio e del virus». Così il Presidente Mattarella in occasione della consegna al Quirinale delle onorificenze di Cavaliere dell’OMRI ai cittadini che si sono distinti durante la pandemia
Cittadini di diversi ruoli, professioni e provenienza geografica. Provengono dagli ospedali, dai servizi di assistenza, dalla ricerca dei laboratori, dalle farmacie, dalla scuola, dal volontariato, dalla disabilità. Tutti, si sono distinti nel servizio alla comunità durante l’emergenza del coronavirus. E per questo, hanno ricevuto le onorificenze di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana, conferite “motu proprio” dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo scorso giugno, al Palazzo del Quirinale.
Ad aprire la cerimonia, condotta da Mia Ceran, un filmato realizzato da Rai Cultura e l’intervento del Presidente Mattarella. «I meriti acquisiti da tante persone in quei mesi drammatici – ha ricordato – non si esauriscano nel ricordo di un giorno, ma permangano senza rimuovere quanto è avvenuto e l’opera di tanti che si sono generosamente impegnati».
«Vi siete impegnati per la cura di coloro che erano malati» ha evidenziato il Capo dello Stato «per assicurare che il nostro Paese non rimanesse paralizzato. Come voi – ha precisato – che avete operato con abnegazione, con generosità, con senso di responsabilità, tante italiane e tanti italiani lo hanno fatto. Voi qui li rappresentate tutti. Per questo – ha aggiunto – vi esprimo la riconoscenza della Repubblica».
Poi, il pensiero va ai medici caduti durante la pandemia, «ai tanti che sono morti in servizio, nel prestare cure e assistenza a coloro che erano malati. È un ricordo che non deve abbandonarci, una riconoscenza che deve essere mantenuta nel tempo» ha specificato Mattarella.
Poi, una fotografia della situazione attuale: «Occorrono cure, terapie, organizzazione sanitaria efficace ed efficiente – ha sottolineato – ma occorre anche la responsabilità collettiva, occorrono comportamenti diffusi di tutti nel nostro Paese, perché tutti siamo chiamati a contribuire a sconfiggere la pandemia e la diffusione del contagio e del virus». Tutti, chiamati a dare un contributo, fronteggiare questa seconda ondata e scongiurare quello che è successo a marzo ed aprile. «Occorre non rimuovere quello che è avvenuto, non pensare che si sia trattato di una parentesi da poter dimenticare».
Il Capo dello Stato ha concluso richiamando tutti ad una prova di orgoglio, di senso della misura, di responsabilità: «Ciascuna istituzione certamente comprende e comprenderà che deve non attestarsi a difesa della propria sfera di competenza ma, cercare collaborazione, coordinamento – ha continuato – perché soltanto il coro sintonico delle nostre istituzioni e della loro attività può condurci a superare queste difficoltà. Ogni ambiente, produttivo e professionale eviti di trincerarsi nella difesa della propria nicchia di interesse perché non vi sono interessi che possano essere tutelati se prima non prevale l’interesse generale di sconfiggere la pandemia».
*Fonte Agenzia Vista
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