Lavoro e Professioni 22 Novembre 2016 10:53

Emergenza Sorrisi in Siria, Abenavoli: «Formare i medici. Ci vuole grande volontà»

Prosegue la missione dei medici volontari di Emergenza Sorrisi. Il presidente Abenavoli: «Il nostro obiettivo primario è formare i medici locali per renderli autonomi nell’affrontare le emergenze. Da parte nostra occorre un forte spirito di partecipazione, ma anche un po’ di incoscienza»

Emergenza Sorrisi in Siria. Ecco la nuova missione dell’organizzazione non governativa che si è recata a Damasco dal 15 al 22 novembre per assistere la popolazione colpita dai conflitti e formare i medici locali per renderli autonomi nell’affrontare le emergenze. «L’importanza di questa missione è facilmente intuibile – racconta Fabio Massimo Abenavoli, fondatore e presidente della Onlus -. Il nostro obiettivo è aiutare la popolazione e i nostri colleghi locali prestando cure mediche specialistiche e cercando di alleviare il dramma che ogni giorno vivono i bambini e gli adulti siriani da ormai troppi anni. Non ci si abitua alla sofferenza e noi abbiamo risposto subito con grande volontà e spirito di fraternità all’invito del Governo Siriano di prestare soccorso alla popolazione».

Abenavoli, insieme al suo staff di medici volontari fra cui un neurochirurgo, un ortopedico, un chirurgo plastico e un anestesista, hanno raggiunto l’ospedale di Damasco per operare bambini e adulti vittime di traumi di guerra. «Per scegliere di partire – prosegue Abenavoli – occorre un forte spirito di partecipazione, ma anche un po’ di incoscienza. Io stesso, nel corso degli anni, ho contratto epatite e malaria. Operiamo in zone difficili, prima di partire un po’ di paura c’è sempre, ma occorre anche un pizzico di incoscienza».

Il conflitto in Siria è in corso da quando la Primavera Araba ha avuto inizio nel 2011 e purtroppo non c’è per adesso alcun segno che faccia sperare in una conclusione in tempi brevi. La guerra in corso non è un solo conflitto, ma si caratterizza per diversi scontri intestini che fino ad oggi hanno fatto più di 200mila morti, oltre 5 milioni di persone che hanno lasciato il paese e tantissime strutture, tra cui ospedali e scuole, ridotte in macerie.

Emergenza Sorrisi si occupa di bambini affetti da labbro leporino, palatoschisi, malformazioni del volto, esiti di ustioni, traumi di guerra, cataratte e altre patologie invalidanti nei Paesi in via di sviluppo. L’obiettivo dell’organizzazione non è soltanto assistere i pazienti ma anche formare i medici locali per prepararli ad affrontare le urgenze e insegnargli ad essere autosufficienti anche al termine delle missioni umanitarie. Dell’organizzazione fanno parte 369 medici e infermieri volontari, grazie ai quali vengono realizzate missioni chirurgiche in 17 paesi nel mondo. Fino ad ora 3.909 bambini sono stati operati e hanno ritrovato il sorriso. Tutti i progetti di Emergenza Sorrisi nei Paesi del sud del mondo prevedono la partecipazione locale, più ampia e inclusiva possibile. Allo stato attuale sono 7 le sedi locali autonome dell’associazione aperte in Benin, Repubblica Democratica del Congo, Iraq, Afghanistan, Pakistan, Georgia e Burkina Faso.

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