Lombardia, Piemonte, Lazio e Toscana sono in testa alla classifica nazionale per numero di contagi. A contrarre la malattia anche gli operatori sanitari. Allarme al Meyer per un radiologo che ha contratto il morbillo
Allarme morbillo, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, dall’inizio del 2017, si sono registrati in Italia più di mille casi. Di questi, nel 33% dei casi si è avuta almeno una complicazione, nel 41% un ricovero e nel 14% un accesso al Pronto Soccorso. La stima è decisamente allarmante se si pensa che in tutto il 2016, i casi segnalati, sono stati poco meno di 900. Profetici gli esperti del Ministero della Salute che in tempi non sospetti, avevano anticipato un’annata da primato per la diffusione della malattia infettiva. A confermare l’allarme il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha ribadito l’importanza di seguire le linee del nuovo Piano Vaccini.
Lombardia, Piemonte, Lazio e Toscana sono in testa alla classifica nazionale per numero di contagi, l’assessorato al Welfare procederà con un controllo per individuare quei pediatri i cui piccoli pazienti non sono vaccinati. In particolare è la Lombardia la Regione più in difficoltà: circa 5 mila bambini risultano scoperti dalle vaccinazioni chiave per l’età infantile (esavalente e trivalente) e quasi 8 pediatri su 10 (79%) registrano proprio sull’iniezione anti morbillo-parotite-rosolia livelli di adesione fra i piccoli assistiti inferiori al 95%, la soglia di sicurezza. Alla luce di questi numeri Palazzo Lombardia ha deciso un nuovo intervento. Entro il 20 aprile 1.300 camici bianchi dei bimbi «riceveranno dalle Ats l’elenco con il nominativo dei circa 5 mila bambini su 86.503 coorte 2014 – ha annunciato l’Assessore Regionale al Welfare, Giulio Gallera – che risultano ancora scoperti dai due momenti vaccinali di riferimento per l’infanzia, ovvero l’adesione a 3 dosi di vaccino esavalente e alla prima dose di trivalente, affinché attivino un confronto o una riflessione con i genitori per capire le motivazioni che hanno impedito la vaccinazione e favoriscano il recupero della copertura» comunica l’assessore. «L’impegno della Regione per sensibilizzare le famiglie lombarde a tutelare la salute dei propri figli sottoponendoli alle vaccinazioni previste dal piano regionale continua», evidenzia Gallera.
Ma non sono solo i bambini ad ammalarsi, anche una buona media di adulti rientra nella casistica e, dato ancora più allarmante, a contrarre la malattia anche un numero discreto di operatori sanitari. È di questi giorni la notizia della dottoressa radiologo, in servizio all’ospedale pediatrico fiorentino Meyer, che ha contratto il morbillo. La direzione dell’ospedale fa sapere che sono stati presi provvedimenti a tutela sia dei bambini che sono potenzialmente entrati in contatto con il medico, che degli operatori. Il Meyer già nei mesi scorsi aveva attivato un programma di prevenzione del morbillo con la ricerca attiva dell’immunità per il personale che effettua controlli periodici presso il medico del lavoro del Meyer.
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