«L’equità nell’accesso alle cure è principio fondante del nostro Servizio Sanitario Nazionale e informa tutto il nostro Codice di Deontologia Medica» così Roberta Chersevani, Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
A quasi dieci anni dal Manifesto di Padova sulla Salute globale, a un anno esatto dal “Decalogo delle azioni del medico in aiuto al migrante” di Vibo Valentia, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Fnomceo, lancia il nuovo “Manifesto per l’Equità della salute”. Lo farà a Reggio Emilia, nel corso del Convegno “La salute diseguale e le risposte dei servizi sanitari”, al Teatro Municipale Romolo Valli. Obiettivo: l’eliminazione della disuguaglianza nella tutela della salute.
«L’equità nell’accesso alle cure è principio fondante del nostro Servizio Sanitario Nazionale e informa tutto il nostro Codice di Deontologia Medica» sottolinea Roberta Chersevani, Presidente Fnomceo, ricordando «l’incipit dell’articolo 3, ‘Doveri del medico sono la tutela della vita, della salute psico-fisica, il trattamento del dolore e il sollievo della sofferenza, nel rispetto della libertà e della dignità della persona, senza discriminazione alcuna, quali che siano le condizioni istituzionali o sociali nelle quali opera». E «penso all’articolo 5, dedicato proprio alla Salute Globale, che raccomanda che “il medico, nel considerare l’ambiente di vita e di lavoro e i livelli di istruzione e di equità sociale quali determinanti fondamentali della salute individuale e collettiva, collabora all’attuazione di idonee politiche educative, di prevenzione e di contrasto alle disuguaglianze alla salute e promuove l’adozione di stili di vita salubri, informando sui principali fattori di rischio”».
«Eppure – avverte Chersevani – molte sono, ancora oggi, le discriminanti di salute. Non solo il divario tra Nord e Sud del mondo, in senso geografico o metaforico; anche nel nostro Paese, anche all’interno delle nostre stesse città, comunità, famiglie, esistono diseguaglianze che è difficile colmare. Per questo ringrazio tutto il Gruppo di Lavoro ‘Salute Globale, sviluppo e cooperazione internazionale della Fnomceo‘ per il lavoro svolto in questi anni, che ha portato alla stesura del Manifesto».