Lavoro e Professioni 2 Luglio 2019 16:17

Rischio professionale, Cingolani (Medicina Legale): «Comunicare correttamente l’errore medico al paziente riduce contenziosi»

«Se migliora la percezione migliora anche la fiducia degli utenti. I pazienti capiscono che una struttura che riesce ad ammettere i propri errori e riesce a comunicare con il danneggiato è affidabile» così il docente di Medicina Legale a Macerata Mariano Cingolani

Rischio professionale, Cingolani (Medicina Legale): «Comunicare correttamente l’errore medico al paziente riduce contenziosi»

Tutelare i pazienti e prevenire il rischio clinico nella pratica quotidiana è un dovere di medici ed operatori sanitari. Il tema della sicurezza dei pazienti si è sviluppato sempre di più negli ultimi tempi per contrastare i contenziosi medico-legali e le richieste di risarcimenti anche perché è considerato un elemento determinante nella qualità dell’assistenza.

LEGGI ANCHE: RISCHIO CLINICO E CONTENZIOSO, PAOLA FRATI (MEDICINA LEGALE): «PROMUOVERE FORMAZIONE DI QUALITA’ PER IMPLEMENTARE BUONE PRATICHE»

È questo il pensiero di Mariano Cingolani, Professore Ordinario di Medicina Legale all’Università di Macerata che, ai nostri microfoni, ha evidenziato l’importanza della comunicazione dell’evento avverso a malati e familiari. Considerando che l’errore è umano, non solo è fondamentale creare condizioni che possano evitarlo, ma anche saper ammettere gli errori attraverso una comunicazione sincera, chiara ed efficace «che riduce la tensione nel rapporto e previene polemiche, aggressioni verbali e, nei casi peggiori, fisiche».

Sicurezza delle cure e gestione degli eventi avversi. Lei ha parlato della comunicazione dell’errore sanitario ai pazienti: come si fa, chi deve farlo e perché è importante farlo

«È importante farlo perché ormai ci sono dati chiari che dimostrano come questo possa ridurre il rischio di contenzioso medico legale e rendere migliore la percezione globale degli utenti nei confronti della struttura sanitaria. Se migliora la percezione migliora anche la fiducia degli utenti. I pazienti capiscono che una struttura che riesce ad ammettere i propri errori e riesce a comunicare con il danneggiato è affidabile. In più, il fatto che abbia anche messo in moto un sistema che riduca o contrasti l’eventuale effetto dell’errore, è un elemento importante perché permette all’utente di maturare un miglior rapporto fiduciario con la struttura. Migliora, quindi, la percezione della struttura come struttura di qualità. E questo è in perfetta assonanza con la sicurezza delle cure e, per certi versi, anche con il rischio clinico».

Professore, lei ha parlato anche della differenza che c’è tra “informazione” e “comunicazione”. In cosa consiste?

«Sì, c’è una differenza di carattere sistematico dal punto di vista della definizione. L’informazione è semplicemente un passaggio di alcuni dati da un soggetto ad un altro, in un solo senso. C’è un soggetto che ha i dati e ne rende partecipe l’altro soggetto. Si tratta in realtà di una situazione abbastanza semplice, oltretutto che si fonda sostanzialmente sul fatto che tutti e due i soggetti sono consapevoli della natura del dato e di che dato si tratti. Questo riguarda i dati sanitari ma anche i dati e le informazioni di altro genere, di comune passaggio all’interno della società. Questa è l’informazione. La comunicazione, invece, è qualcosa di molto più complesso, anche perché non si tratta solo di veicolare un contenuto ma soprattutto di costruire una relazione perché i soggetti che in questo caso concorrono alla comunicazione, devono costruire l’accordo sul tipo dei dati e sul loro significato. Mentre nell’informazione il significato dei dati è conosciuto da entrambi i contraenti, nella comunicazione il significato del dato deve essere costruito dalla relazione. È completamente differente. Oltretutto, nella comunicazione il rapporto è biunivoco, le informazioni non passano solo in un senso ma anche nell’altro. Nonostante affermi ampiamente che l’informazione è un dovere, il codice deontologico fa ancora difficoltà a distinguere queste due cose, non è riuscito ancora ad affermare che anche il “saper comunicare” in maniera responsabile è, allo stesso modo, un dovere per il medico».

La comunicazione corretta al paziente può contrastare il fenomeno preoccupante delle aggressioni al personale sanitario?

«Certamente, è evidente che la comunicazione è per sua natura in gran parte relazione e relazione significa anche fiducia. È chiaro che se i contraenti riconoscono i differenti ruoli ma anche chiaramente, all’interno di questi ruoli, le funzioni che ciascuno di loro svolge e le prerogative, questo riduce la tensione nel rapporto e non può far che bene per prevenire eventuali fenomeni di aggressioni verbali, polemiche fino all’aggressione fisica».

Articoli correlati
Responsabilità professionale, Frati: «Documentazione sanitaria dimostra la competenza del medico e aiuta difesa»
La professoressa Paola Frati, Professore Ordinario di Medicina Legale alla Sapienza di Roma, ha fatto il punto su criticità e nuove prospettive della Legge Gelli a margine del 121° Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia
di Cesare Buquicchio
Che succede se sbaglia il robot chirurgo? L’esperto: «Presto assicurazioni obbligatorie anche per IA»
Il professor Stefano Crisci (Sapienza): «L’intelligenza artificiale deve essere al servizio del medico. Scongiurare il rischio di dequalificazione del professionista»
Colpa medica, Antonio Panti: «No al penale. Necessaria assicurazione nazionale»
L’ex presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze: «Il diritto è molto più arretrato della medicina, che non può essere ingabbiata in categorie rigide. Bisogna ripensare il rapporto tra società e scienza ed il sistema della responsabilità professionale»
Errori in sanità, Riccardo Tartaglia: «Istruire i medici ad una comunicazione ‘difficile’»
«È opportuno che ricevano una specifica formazione sulla comunicazione ‘difficile’ improntata alla massima trasparenza e chiarezza», così il Direttore del Centro Gestione Rischio Clinico Regione Toscana
La nuova responsabilità sanitaria e la sua assicurazione, la parola a Federico Gelli
Il 19 ottobre a Roma, il Responsabile Sanità del Pd Federico Gelli, gli avvocati Maurizio Hazan e Daniela Zorzit, i tre autori del libro “Nuova responsabilità e la sua assicurazione”, illustreranno l’impatto della Legge Gelli sulla responsabilità medico-sanitaria in campo penale e civile. A moderare l'incontro la giornalista RAI Vira Carbone
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...