Sempre più vicina la soluzione del lungo contenzioso tra Stato e camici bianchi sul rimborso degli anni di specializzazione. Brucia le tappe la discussione al Senato sul Ddl n°2400 che propone un accordo transattivo valido solo per chi avrà presentato ricorso
«Conosciamo il problema e troveremo una soluzione». Queste le parole con le quali il Viceministro all’Economia Enrico Zanetti ha ribadito le intenzioni del governo sulla risoluzione del lungo contenzioso tra Stato e medici specialisti. La vicenda riguarda il rimborso degli anni di specializzazione di coloro che hanno frequentato i corsi tra il 1978 e il 2006 e che hanno prestato servizio nelle strutture sanitarie di tutta Italia senza ricevere il giusto compenso. La dichiarazione d’intenti del Viceministro Zanetti fa seguito alla presentazione in Parlamento, avvenuta nel mese di maggio, del Ddl n. 2400, oggi all’esame della Commissione VII Istruzione Pubblica, Beni Culturali.
Il disegno di legge è inteso a sanare la frattura con la normativa europea in materia, postasi all’origine di una copiosa produzione giurisprudenziale sia a livello europeo – celebri le sentenze del 25/02/1999 e del 03/10/2000 della Corte di Giustizia Europea – sia a livello nazionale. Il mancato rispetto delle direttive europee, infatti, sta costando parecchio alle casse dello Stato, che ogni anno paga alle istituzioni europee circa 180 milioni di euro di multe per le numerose infrazioni. Poco in confronto al pericolo di esborso totale stimato di oltre 5 miliardi di euro. Il Disegno di legge propone un accordo transattivo tra Stato e medici, che si vedranno attribuiti un rimborso forfettario di 11mila euro per ogni annualità a chi si è specializzato tra il 1978 ed il 1993, e di 10mila euro a quanti hanno frequentato la scuola post-laurea in Medicina tra il 1994 ed il 2006.
La transazione, valida solo per chi avrà presentato ricorso, consentirà non soltanto di fare giustizia una volta per tutte, affermando diritti stabilmente acquisiti dalla classe medica, ma faciliterà l’alleggerimento dei lavori nei tribunali, allineando il nostro Paese a quanto stabilito dalle normative europee. I medici che non hanno ancora fatto ricorso potranno rimediare prendendo parte alla prossima azione collettiva promossa da Consulcesi, realtà che ha già ottenuto il riconoscimento di oltre 450 milioni di euro in favore dei suoi assistiti. «La volontà politica di mettere fine alla vicenda è chiara – afferma il Presidente di Consulcesi Group, Massimo Tortorella –. Molto presto la questione verrà chiusa e suggeriamo ai medici di non perdere questa opportunità, presentando ricorso. Il 15 dicembre faremo partire una nuova azione collettiva per la quale numerosi OMCeO, Enti, Associazioni, Sindacati e Società Scientifiche hanno convenzionato tutti i loro iscritti. Per qualsiasi informazione sono a disposizione i nostri 1000 consulenti che rispondono gratuitamente al numero verde 800.122.777 e sul sito www.consulcesi.it».