Lavoro e Professioni 22 Giugno 2016 17:52

EX SPECIALIZZANDI – «Con decreto del Governo rimborsi in 60 giorni»

Dal Parlamento arriva la richiesta trasversale, da NCD a M5S: «Firmare transazione». Intanto arrivano nuove sentenze e nuove consegne assegni ai medici Consulcesi: «Oltre 10 milioni a Roma»

Con la volontà politica della maggioranza, la partita può essere chiusa in 60 giorni. È l’ottimistica previsione di Luigi Galetti, Senatore del Movimento 5 Stelle al giornalista di La7 e Radio 24 David Parenzo. Il riferimento è al Disegno di legge n°2400, appena depositato da un fronte politico trasversale per porre fine al contenzioso tra Stato e medici ex specializzandi.

Perché con il nuovo atto (che unisce e supera i tre Ddl già presentati negli ultimi anni in Parlamento su questo tema), il Governo italiano ha finalmente la possibilità concreta di porre un freno al continuo esborso di risorse pubbliche che rappresentano, per ammissione dello stesso Premier Renzi in un recente Question Time alla Camera, la principale voce di spesa per la Presidenza del Consiglio. La soluzione proposta prevede un accordo transattivo tra le parti: «Nel testo che abbiamo elaborato – spiega il Senatore Guido Viceconte (NCD) – è previsto che i medici che non hanno ricevuto la borsa di studio ricevano un rimborso di 10 o 11mila euro annui, a seconda del periodo in cui si sono specializzati».

Una cifra forfettaria che, una volta approvato il testo, risarcirà i medici danneggiati (ma solo quelli che avranno fatto ricorso prima dell’entrata in vigore della legge) senza gravare troppo sulle casse pubbliche, al momento già minacciate dall’eventualità di un salasso di oltre 5 miliardi di euro. Eventualità che, senza interventi normativi, potrebbe presto diventare realtà. Basti pensare che Consulcesi, gruppo leader nella tutela legale dei medici, solo pochi giorni fa ha consegnato oltre 10 milioni di euro a centinaia di medici ex specializzandi che avevano fatto ricorso per gli anni di scuola post-laurea non correttamente retribuiti: «Fino ad ora – spiega il presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella, in occasione della consegna assegni – solo il nostro gruppo è riuscito a far riconoscere oltre 500 milioni agli ex specializzandi che non hanno ricevuto la borsa di studio. È una cifra importante, che è sicuramente già costata tanto anche ai cittadini italiani. Si rischia di dover sborsare altri 4,5 miliardi di euro. Per questo confidiamo che questa transazione arrivi in tempi rapidissimi».

Il Senatore Viceconte, inoltre, dà atto a Consulcesi che «ad oggi è riuscita a dare a tantissimi medici la possibilità di vedersi riconoscere, con anni di ritardo, un diritto violato», il tutto usando «mezzi legali, leciti e giusti» tali da «assicurare un notevole rimborso a tanti professionisti». «Quella che i cittadini italiani stanno pagando è una tassa occulta – spiega David Parenzo, giornalista di La7 e Radio 24, che ha presentato l’evento in cui sono stati consegnati gli assegni – perché l’Europa ci aveva già sanzionato prima, i Governi nel corso di questi anni hanno avuto dei ritardi clamorosi nel riconoscimento di questo tipo di diritto, danneggiando i cittadini italiani che continuano a pagare. Vespasiano – chiude Parenzo –, l’imperatore che mise la tassa sui cessi, disse pecunia non olet. Qui il denaro, in realtà, ha un odore, ed è l’odore di uno scandalo che deve essere risolto, perché qui parliamo di una cifra che davvero rischia di mettere in crisi il bilancio dello Stato». Ma il Ddl 2400 non va ad intervenire soltanto sulla risoluzione del contenzioso tra medici e Stato, ma anche sul problema del blocco del turnover. In che modo?

«Nel testo – spiega il Senatore Galetti – c’è un articolo che permette di scegliere se destinare i soldi del rimborso ai fondi pensionistici, favorendo il pensionamento di alcuni colleghi prima dei tempi naturali e permettendo, in questo modo, uno sblocco del turnover che favorirà il ricambio generazionale». «Si tratta – spiega il Segretario Generale della FIMMG Lazio, Maria Corongiu – di un ritardo di decenni da parte dello Stato nel mettersi in regola con le normative europee. Finalmente ora lo Stato si è reso conto che forse ci guadagna, se riusciamo a sopperire al più presto a questo tipo di mancanze. Siamo contenti per queste vittorie in tribunale, visto che molti nostri iscritti hanno fatto ricorso. Siamo contenti perché, finalmente, è stata fatta giustizia nel panorama europeo». «Sono molto contenta – spiega la dottoressa Alessandra Bacigalupi, ginecologa, in rappresentanza degli oltre 200 medici che hanno ricevuto il rimborso – perché finalmente mi sono vista riconoscere lo studio, la fatica, e un diritto che lo Stato avrebbe dovuto riconoscermi a suo tempo».

Articoli correlati
Gas serra e cambiamento climatico: il Tribunale Internazionale per il Diritto del Mare emette la prima advisory opinion
Legali Consulcesi: “Pronuncia storica che sottolinea la responsabilità degli Stati nel contrastare l’inquinamento dell’aria, riconosciuta, insieme al cambiamento climatico, una reale minaccia per i diritti umani”
Medici di famiglia sull’orlo di una crisi di nervi… Stressati 9 su 10. Pesano Covid, burocrazia e Whatsapp
Il malessere dei medici di famiglia, tra carenza di colleghi, difficoltà a trovare sostituti e una burocrazia sempre più elevata, «è palpabile» e arriva a sfiorare il 90% di professionisti. Lo dicono i sindacati, gli esperti di sanità, gli analisti del settore. E lo dicono i pensionamenti anticipati che crescono
di V.A.
Medici e cittadini contro la deriva del Ssn: manifestazioni il 15 giugno nelle piazze e sciopero in vista
Fermare la deriva verso cui sta andando il nostro Servizio sanitario nazionale, con liste di attesa lunghissime per accedere alle prestazioni, personale medico e infermieristico allo stremo, contratti non rinnovati e risorse insufficienti per far fronte all’invecchiamento progressivo della nostra popolazione e dunque della crescente richiesta di cure per malattie croniche. E’ l’appello che arriva […]
«Diritto alle cure a rischio senza personale», le richieste dei medici in piazza a Roma. E Schillaci convoca i sindacati
A Roma significativa adesione per la manifestazione dell’intersindacale medica convocata per denunciare le sempre più difficili condizioni di lavoro dei camici bianchi stretti tra turni massacranti e stipendi tra i più bassi d’Europa. Ben 8mila camici bianchi hanno lasciato il SSN tra il 2019 e il 2021
Test Medicina, Consulcesi: «Con riforma “doppia” chance per entrare, ma non premia merito»
Marco Tortorella, legale di Consulcesi: «Dare agli studenti la possibilità di ripetere il test di ingresso alla facoltà di Medina non è una riforma vera e propria. Il sistema di accesso è sempre lo stesso e non premia i meritevoli. Il ricorso continuerà a rimanere una possibilità concreta per tutti gli aspiranti medici esclusi ingiustamente»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...