«Tempi lunghi per il Ddl transattivo, rischio tagli del Def. Transazione potrebbe far risparmiare». L’intervista al Senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri, primo firmatario del Ddl 2400
«Ddl ex Specializzandi ai tempi supplementari ma è indispensabile la transazione» lo dichiara il Senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri, primo firmatario del Ddl 2400, intervenuto alla cerimonia di consegna assegni organizzata a Roma da Consulcesi, realtà leader nella tutela legale dei professionisti sanitari. In occasione dell’evento sono stati consegnati 9 milioni e 975mila euro suddivisi tra 285 ex specializzandi di tutto il Lazio penalizzati durante la formazione specialistica e che finalmente hanno avuto un’occasione di rivalsa.
«Un iter lungo e complesso ancora in corsa – prosegue il Senatore intervenuto all’incontro insieme ad altri esponenti del Parlamento, fra cui Guido Viceconte, altro firmatario del Ddl -. Nel frattempo, tuttavia, una piccola platea di soggetti vede riconosciuto il diritto negato anni fa. Vorrei tanto che non fossero più le sentenze (che Consulcesi riesce con grande abilità e competenza ad ottenere a difesa dei suoi assistiti), a risolvere il problema, ma che sia una legge dello Stato che possa valere per tutti i soggetti portatori di diritti sino ad oggi negati».
«Lo Stato avrebbe la possibilità di chiudere una vicenda vergognosa e di trovare una strada per definire in modo conclusivo e nel rispetto dei diritti di ciascuno un contenzioso abnorme, ma preferisce sborsare milioni di euro ignorando la mia proposta di legge e quella di altri colleghi su una riforma transattiva. Una irresponsabilità, mentre il Sistema Sanitario Nazionale è in grave pericolo e il Documento di programmazione Economica (Def) prevede tagli al finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale».
«Ci tengo a sottolineare che si potrebbe ancora – aggiunge – con una corsa ad ostacoli, superare tutta quella serie di difficoltà che si sono sovrapposte per l’approvazione di questo Disegno di Legge che riconosce i diritti e tiene conto anche dell’onerosità per la finanza pubblica».
«Si tratta di un percorso legislativo che ha una finalità transattiva che consente di vedere riconosciuti dei diritti che, per più lustri, sono stati completamente ignorati, nonostante anche le procedure avviate in sede europea e i diktat arrivati dall’Europa. Non so se i tempi stretti – conclude – che ci separano dalla fine della legislatura saranno sufficienti».