Il Presidente dell’Ordine dei medici più grande d’Europa ha partecipato alla cerimonia di consegna dei risarcimenti ai camici bianchi ex specializzandi tutelati da Consulcesi. «Oggi è una bella giornata. I singoli cittadini da soli sono sempre la parte più debole, per questo difenderli è importante. Ora bisogna fare in modo che cittadini e medici ritornino ad avere quel rapporto che avevano una volta»
L’ultima tornata di rimborsi ai medici ex specializzandi che hanno ottenuto il risarcimento per gli anni di specializzazione non retribuita è stata celebrata a Roma con un evento all’Hotel Palatino promosso dal network legale Consulcesi, da sempre al fianco dei camici bianchi in questa battaglia che ha visto prevalere i professionisti in Appello. Una cerimonia che ha visto la partecipazione anche del presidente dell’OMCeO Roma Antonio Magi che ha voluto partecipare alla cerimonia di consegna degli assegni ed essere al fianco dei medici che hanno visto riconosciuto un loro diritto.
«Oggi è una bella giornata. I singoli cittadini da soli sono sempre la parte più debole, per questo difenderli è importante. Bisogna giustamente riconoscere a Consulcesi l’impegno nella difesa dei colleghi e nella lotta per vedere riconosciuti i loro diritti, i famosi risarcimenti delle scuole di specializzazione. Spesso lottiamo per anni senza riuscire a ottenere questi risarcimenti nel modo e nei tempi giusti. Quindi questo è un fatto importante».
Il tema delle rivendicazioni degli ex specializzandi si lega, secondo Magi, al tema dei contenziosi medico-paziente, un problema che sta esplodendo con oltre 300mila cause giacenti nei tribunali italiani e camici bianchi costretti alla medicina difensiva. «L’altro tema è quello medico legale – continua Magi – e Consulcesi lavora molto bene su questo aspetto. Sia l’Ordine dei medici che Consulcesi hanno realizzato degli eventi per parlare anche di tutoraggio con avvocati da mettere a disposizione per la difesa della categoria dalle azioni di risarcimento. La collaborazione mi sembra molto importante anche perché lo scopo è difendere sempre gli interessi del cittadino, che devono poter essere curati nel migliore dei modi e fare in modo che cittadini e medici ritornino ad avere quel rapporto che avevano una volta: è producente per gli uni e per gli altri».